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Pnrr, al via i primi bandi per la digitalizzazione della P.A.

Parte con un pacchetto di 390 milioni il programma del Piano nazionale di ripresa e resilienza per incentivare la digitalizzazione della Pubblica amministrazione.

Il 4 aprile sono stati pubblicati i primi tre avvisi rivolti ai Comuni. 100 milioni la dotazione per favorire la diffusione dell’identità digitale (con il sistema Spid e con la carta d’identità elettronica) mentre 200 milioni sono dedicati al rafforzamento del sistema PagoPa per i pagamenti verso le pubbliche amministrazioni e 90 all’attivazione di nuovi servizi sull’app Io. Il 40% delle risorse è destinato ai Comuni del Sud.

Il 19 aprile partirà la misura per favorire la migrazione di dati e applicazioni in cloud, sempre per i Comuni.

A fine aprile arriveranno gli avvisi riservati alle scuole, per gli stessi progetti già aperti ai sindaci, e a fine maggio quelli per le Asl e gli altri enti (con l’eccezione del cloud che, per le Asl, dovrebbe slittare almeno a settembre). In totale, il programma Pa digitale vale quasi 2,9 miliardi inclusi i 245 milioni per la Piattaforma notifiche, l’infrastruttura che dovrà consentire alle amministrazioni di notificare gli atti amministrativi a valore legale sia ai singoli cittadini sia alle imprese.

I Comuni chiamati in gioco da questi primi avvisi non devono presentare progetti per accedere al finanziamento. Ma potranno ricevere un voucher economico predefinito, basato sulla dimensione dell’ente e sulle scelte fatte in fase di candidatura (ad esempio il numero di servizi da attivare su app IO o da migrare su pagoPA). Da queste due variabili dipenderà l’ammontare del finanziamento la cui erogazione sarà comunque legata al raggiungimento di determinati obiettivi. Gli avvisi scadranno il 2 settembre 2022 e sono previste delle finestre temporali di 30 giorni al termine delle quali il Dipartimento per la trasformazione digitale finanzierà le domande arrivate in quel mese.

I primi esiti sono previsti a partire dal 3 maggio 2022.

Esaminando nel dettaglio gli avvisi, si nota che i voucher avranno comunque un’entità limitata in considerazione del numero di enti coinvolti nelle operazioni finanziabili. Per il progetto sull’identità digitale (integrazione di Spid, della carta di identità elettronica o di entrambe) si parla di 14mila euro.

Per quanto riguarda PagoPa, la scelta dei beneficiari avverrà sulla base del numero di servizi di incasso da migrare sulla piattaforma: i Comuni potranno optare da un minimo di tre (sotto i 20mila abitanti) o di 5 (oltre 20mila abitanti) fino alla migrazione di tutti i servizi. Il listino voucher è diviso in cinque fasce: per ogni singolo servizio 607 euro ai Comuni fino a 5mila abitanti, 857 euro fino a 20mila abitanti, 1.821 fino a 100mila, 2.747 euro fino a 250mila e 7.967 oltre 250mila. Anche per l’app Io è previsto un minimo di servizi attivabili (3 o 5 in base alle dimensioni del Comune) e viene fissato anche un limite massimo, a 50. In questo caso i voucher, sempre per singolo servizio attivato, vanno da 243 euro per i Comuni fino a 5.000 abitanti a 3.187 euro per le amministrazioni con più di 250mila abitanti.

La piattaforma PA digitale 2026 è stata progettata come punto di accesso alle risorse per la transizione digitale della PA, per consentire quindi alle amministrazioni di richiedere i fondi del PNRR dedicati al digitale, rendicontare i progetti e ricevere assistenza. Finora su PA digitale 2026 è stato possibile registrarsi per ricevere informazioni e aggiornamenti sulle opportunità del PNRR in materia di digitalizzazione. Le amministrazioni potranno accedere a un’area riservata da cui sarà possibile candidarsi alle varie misure economiche.

Sono 7 gli investimenti previsti dal PNRR per la digitalizzazione della PA e messi a disposizione attraverso 14 misure, per un totale di oltre 6 miliardi di euro:

  • 1.1 Infrastrutture digitali (900 mln)
  • 1.2 Abilitazione e facilitazione migrazione al cloud (1 mld)
  • 1.3.1 Piattaforma Digitale Nazionale Dati (556 mln)
  • 1.3.2 Sportello Unico digitale (90 mln)
  • 1.4.1 Esperienza dei servizi Pubblici (613 mln)
  • 1.4.2 Accessibilità (80 mln)
  • 1.4.3 Adozione PagoPA e app IO (750 mln)
  • 1.4.4 Adozione identità digitale (285 mln)
  • 1.4.5 Digitalizzazione degli avvisi pubblici (245 mln)
  • 1.4.6 MaaS (40 mln)
  • 1.5 Cybersecurity (623 mln)
  • 1.6 Digitalizzazione delle grandi amministrazioni centrali (611,2 mln)
  • 1.7.1 Servizio civile digitale (60 mln)
  • 1.7.2 Centri di facilitazione digitale (135 mln)

Per le misure con una platea ristretta di beneficiari (fino a 1.000 PA), è invece prevista una modalità di accesso che prevede la presentazione di progetti, sempre ispirata ai principi della semplicità e della riduzione degli oneri amministrativi. Dei criteri di valutazione automatici consentiranno una valutazione dei progetti più rapida. In questo caso l’erogazione dei contributi seguirà alcuni passaggi che possono prevedere un’anticipazione e delle tranches, fino al saldo, erogate “a rimborso”.

Avvisi finora pubblicati:

(Fonte: ANCI)

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