Zone di Innovazione e Sviluppo (ZIS): al via il bando per sostenere la competitività e l’attrattività dei territori lombardi
Bando di prossima pubblicazione
La Regione Lombardia ha approvato un nuovo bando a sostegno delle Zone di Innovazione e Sviluppo (ZIS), un’iniziativa strategica volta a promuovere lo sviluppo di ecosistemi locali orientati all’innovazione, alla sostenibilità e alla crescita economica.
Obiettivo del bando
L’iniziativa mira a potenziare la competitività industriale dei territori lombardi, favorendo la condivisione di spazi e risorse, la circolazione di competenze e know-how, la costruzione di reti collaborative e il dialogo tra imprese già attive, start-up, enti di ricerca e realtà del mondo della formazione.
Gli interventi mirano a:
- incentivare l’insediamento e l’aggregazione di realtà ad elevato contenuto tecnologico;
- sostenere percorsi di innovazione aperta, trasferimento di know-how e attrazione di investimenti e professionalità qualificate;
- favorire la connessione tra filiere industriali e soggetti operanti nella ricerca e nella formazione;
- sviluppare soluzioni di insediamento con un profilo qualificato e orientato all’internazionalizzazione;
- contribuire alla realizzazione delle strategie europee per il rafforzamento dell’autonomia tecnologica e della resilienza delle catene produttive;
- valorizzare le aree di specializzazione regionale (S3) e gli obiettivi strategici contenuti nel Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2026–2028.
Requisiti dei beneficiari
Sono ammessi partenariati pubblico-privati costituiti da soggetti appartenenti a tutte le seguenti categorie:
- Imprese e operatori economici: tra cui aziende, startup, cluster tecnologici, fondazioni e investitori. Il soggetto capofila, che deve essere privato, ha la responsabilità di guidare il partenariato e coordinarne le attività.
- Enti pubblici: come Province, Comuni, Unioni di Comuni, Comunità Montane, Camere di Commercio e società partecipate pubblicamente in misura prevalente.
- Enti della conoscenza e ricerca: comprendono università, centri di ricerca, uffici per il trasferimento tecnologico e istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS).
- Organismi formativi: soggetti del sistema lombardo dell’istruzione e formazione coerenti con le specializzazioni tematiche della Zona di Innovazione e Sviluppo, inclusi enti accreditati per percorsi di formazione professionale, ITS, scuole secondarie superiori pubbliche o paritarie, università con sede in Lombardia, pubbliche o private riconosciute dal MIUR, capaci di attivare corsi di laurea, master, dottorati o percorsi professionalizzanti.
- Società civile: includendo fondazioni, enti del terzo settore, associazioni di rappresentanza e soggetti che favoriscono la coesione territoriale e l’impegno civico.
Progetti ammissibili
I progetti devono riguardare l’attivazione, il rafforzamento o il consolidamento di Zone di Innovazione e Sviluppo, finalizzate a:
- sostenere l’attrattività territoriale;
- creare o rafforzare reti tra attori pubblici e privati;
- generare impatto socio-economico duraturo;
- stimolare investimenti privati, sviluppo tecnologico e occupazione qualificata.
In ciascun territorio provinciale potranno essere riconosciute fino ad un massimo di due Zone di Innovazione e Sviluppo (ZIS).
Ogni candidatura per la creazione di una Zona di Innovazione e Sviluppo (ZIS) deve includere fin dalla prima fase alcuni elementi imprescindibili:
- un chiaro orientamento tematico legato alla vocazione economica del territorio e in linea con le priorità di sviluppo della Regione;
- un partenariato strutturato e operativo tra soggetti pubblici e privati, come indicato tra i requisiti dei beneficiari;
- la disponibilità di spazi fisici adeguati e attrezzati, affiancati da servizi immateriali a sostegno delle imprese (componenti fisica e digitale della ZIS);
- un modello gestionale definito e sostenibile, con una prima impostazione della governance;
- un piano di sviluppo a lungo termine, con obiettivi proiettati fino al 2050;
- un modello economico (revenue model) con previsioni finanziarie articolate su un periodo di cinque anni.
Tipologia di procedura
La selezione delle Zone di Innovazione e Sviluppo (ZIS) si svolge attraverso un processo valutativo a graduatoria, suddiviso in due fasi successive e selettive: la prima mira a individuare le proposte con maggiore potenziale (Fase 1), mentre la seconda è dedicata alla loro definizione operativa (Fase 2).
Fase 1
Con una disponibilità finanziaria pari a 1 milione di euro, la prima fase è rivolta all’individuazione delle proposte con maggior potenziale. I partenariati pubblico-privati – guidati da operatori economici (imprese, startup, cluster tecnologici, fondazioni, investitori) – devono presentare una manifestazione di interesse, corredata da progetto strategico preliminare detto Masterplan che delinei le prime linee progettuali della ZIS e da una lettera di sostegno ufficiale rilasciata dalla Provincia competente.
Fase 2
La seconda fase, finanziata con risorse ancora da definire, prevede l’attuazione operativa delle proposte selezionate. In questa fase, i soggetti candidati intraprendono un percorso di confronto tecnico-progettuale con Regione Lombardia per elaborare e approvare il Piano Strategico definitivo della ZIS, accompagnato dal relativo dossier di candidatura.
Spese ammissibili
Sono ritenute ammissibili – al netto dell’IVA:
Per la Fase 1, le spese finalizzate alla redazione del Piano Strategico:
- Studi e analisi preliminari
- Censimento e messa in rete dei laboratori presenti sul territorio
- Analisi competitiva dei laboratori e delle infrastrutture di prova, riferita al settore di specializzazione della ZIS
- Analisi dell’offerta formativa regionale rispetto ai fabbisogni formativi specifici della ZIS (gap formazione–lavoro)
- Organizzazione e realizzazione di un evento di matchmaking tra gli attori della ZIS.
Per la Fase 2, spese per l’attuazione della ZIS:
- Innovazione, ricerca e digitalizzazione
- Infrastrutture e spazi condivisi
- Formazione e competenze specialistiche
- Supporto alla proprietà intellettuale e consulenze specialistiche
- Networking, branding e gestione
Entità dell’agevolazione e dotazione finanziaria
Sia nella fase 1 che nella fase 2 gli aiuti sono concessi sotto forma di contributi a fondo perduto entro i massimali stabiliti dal regime di aiuti.
Nella fase 1 il contributo copre fino al 50% delle spese di consulenza per la redazione dei documenti da presentare nel dossier di candidatura alla Fase 2, entro il limite di 100.000 euro.
I contributi destinati alle Zone di Innovazione e Sviluppo selezionate nella Fase 2 verranno definiti con una Deliberazione successiva. Tali agevolazioni copriranno parte degli investimenti, pubblici e/o privati, previsti nel Piano Strategico definitivo, in conformità con i limiti stabiliti dalla normativa sugli aiuti di Stato. All’interno del piano economico complessivo, sarà possibile includere anche i costi del personale come forma di autofinanziamento, sebbene questi non rientreranno tra le spese rimborsabili con fondi pubblici.
Tempistiche per la presentazione delle domande
Le candidature per la manifestazione di interesse potranno essere presentate tramite lo sportello online di prossima pubblicazione.
Riferimento di legge: D.g.r. 10 novembre 2025 - n. XII/5294
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