Nuove agevolazioni per la tua crescita internazionale: come sfruttare al meglio i fondi Simest

La misura “Consulenze e certificazioni” promossa da Simest sostiene le imprese italiane nei loro progetti di internazionalizzazione, innovazione digitale, tecnologica o ambientale. L’intervento si concretizza attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati e per coprire costi legati a servizi consulenziali e certificazioni di sostenibilità, innovazione, di prodotto, brevetti.

Novità dal 2025

Dal 25 marzo 2025, sono previste condizioni speciali per i progetti sviluppati in Africa, America Centrale e America Meridionale. Inoltre, dal 7 maggio 2025, la misura è stata ampliata per includere nuove spese ammissibili come le consulenze specialistiche per la promozione internazionale e la valorizzazione del brand italiano.

Requisiti per accedere al finanziamento

Possono presentare domanda le imprese italiane di qualsiasi dimensione che:

  • hanno sede legale e operativa in Italia;
  • sono regolarmente iscritte al Registro delle Imprese;
  • hanno almeno due bilanci approvati o, se non obbligate al deposito, documentazione contabile equivalente;
  • rispettano le normative ambientali, del lavoro e contributive;
  • non hanno ricevuto aiuti ritenuti illegali dalla Commissione UE o risultano inadempienti verso Simest;
  • non si trovano in stato di difficoltà o coinvolte in procedure concorsuali;
  • non rientrano nelle classi di scoring 10, 11 o 12.

Tipologie di progetti finanziabili

Sono ammissibili interventi legati a:

  • Consulenze e studi di fattibilità per l’internazionalizzazione o l’innovazione (digitale, tecnologica, di prodotto);
  • Certificazioni di prodotto, ambientali, di sostenibilità, o tutela della proprietà intellettuale;
  • Formazione tecnica, commerciale e linguistica del personale, anche propedeutica all’assunzione;

Per le Imprese con interessi in Africa, in America centrale o meridionale sono ammissibili e finanziabili:

  • Spese logistiche per la formazione e l’inserimento del personale (viaggi, alloggi, strutture);
  • Consulenze per innovazione tecnologica e adeguamenti di prodotto;
  • Supporto al progetto (spese di viaggio e soggiorno);
  • Verifica della conformità ambientale;
  • Spese per la gestione della domanda e l’asseverazione del revisore.

Condizioni del finanziamento

L’intervento può coprire fino al 100% delle spese, attraverso:

  • Un finanziamento agevolato di 4 anni (di cui 2 di pre-ammortamento) con tasso agevolato scelto tra 10%, 50% o 80% del tasso UE;
  • Un contributo a fondo perduto fino al 20% dell’importo agevolabile, entro i limiti previsti dal regime “de minimis”.

L’importo minimo finanziabile è di 10.000 euro.

L’incentivo è concesso:

  • Fino al 20% (massimo 200.000 euro) per imprese con interessi in Africa (che presentino la domanda entro il 31.12.2025) o America Centrale/Meridionale, con sede operativa nel Sud Italia da almeno sei mesi;
  • Fino al 10% (massimo 100.000 euro) per PMI che rientrano in una delle seguenti categorie: localizzate nel Sud Italia, in possesso di certificazioni ambientali, guidate da giovani o donne, con alta quota export, start-up innovative o con interessi nei Balcani Occidentali, in Africa o America centrale/meridionale non aventi sedi operative nel Sud Italia.

Esempi concreti di agevolazione per progetti di internazionalizzazione

Per comprendere meglio il funzionamento delle agevolazioni disponibili per le imprese, riportiamo tre casi esemplificativi che illustrano le diverse combinazioni di contributo a fondo perduto e finanziamento agevolato.

Caso 1: Solo finanziamento agevolato

Immaginiamo che, nel mese di giugno 2025, un’impresa italiana sottoscriva un contratto da 88.000 euro (IVA esclusa) con una società di consulenza per l’elaborazione di studi di fattibilità e servizi specialistici legati all’internazionalizzazione.

Se l’impresa non soddisfa i requisiti per accedere al contributo a fondo perduto, ma rispetta tutte le altre condizioni previste, potrà comunque ottenere un finanziamento agevolato pari all’intero valore del progetto, ovvero 88.000 euro.

In questo scenario, il beneficio principale consiste nel tasso d’interesse agevolato, decisamente più conveniente rispetto a quello di mercato, con un risparmio immediato sul costo del denaro.

Caso 2: Finanziamento agevolato + contributo a fondo perduto (progetto extra-Europa)

Supponiamo ora che una PMI con sede operativa nel Sud Italia da almeno sei mesi, nel luglio 2025, firmi un contratto del valore di 112.000 euro (IVA esclusa) per attività di consulenza e sviluppo strategico per l’internazionalizzazione, rivolto a Paesi al di fuori di Africa, America Centrale o Meridionale.

Se in possesso dei requisiti richiesti, questa impresa potrà beneficiare di un intervento agevolativo pari all’intero valore del contratto, così suddiviso:

  • 11.200 euro come contributo a fondo perduto (10%),
  • 100.800 euro come finanziamento a tasso agevolato (90%).

In questo caso, il vantaggio è doppio: una quota del progetto coperta senza obbligo di restituzione e un prestito con condizioni più favorevoli rispetto ai normali finanziamenti bancari.

Caso 3: Finanziamento agevolato + contributo a fondo perduto (progetto in Africa o America Centrale/Meridionale)

Infine, consideriamo una PMI attiva nel Sud Italia da almeno sei mesi, che ad agosto 2025 avvia un progetto di espansione internazionale in Africa o America Latina, sottoscrivendo un contratto di consulenza del valore di 145.000 euro (IVA esclusa).

In questo contesto, l’impresa potrà accedere a un’agevolazione totale pari a 145.000 euro, così ripartita:

  • 29.000 euro come contributo a fondo perduto (20%),
  • 116.000 euro come finanziamento a tasso agevolato (80%).

Oltre a un importante risparmio sui tassi d’interesse, l’impresa riceverà un contributo a fondo perduto sostanzioso, che alleggerisce in modo concreto il peso dell’investimento iniziale.

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