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Il Factoring continua a crescere

La crescita di questo strumento in Italia non accenna a rallentare, e rappresenta anche un partner strategico per l’esecuzione dei progetti legati al PNRR.

Il factoring in Italia è una forma di finanziamento alle imprese che non conosce crisi: nel 2022 ha rappresentato il 39% del totale dei prestiti a breve, considerando anche gli anticipi e i corrispettivi erogati dalle società. Nel 2013 questa percentuale era del 14%.

La cessione dei crediti commerciali nella formula del factoring non accenna dunque a rallentare e prosegue la sua avanzata. Nel 2022 ha raggiunto 287,3 miliardi di euro di volume d’affari: il 14,61% in più rispetto al 2021, con un’incidenza rispetto al PIL del 15,5%.

A fornire queste cifre è Assifact, in occasione dell’assemblea annuale dell’Associazione.

Sempre prendendo in considerazione il 2022, su 32.200 imprese che hanno fatto ricorso al factoring, il 64% è costituito dalle PMI, mentre il settore coinvolto maggiormente è il manifatturiero.

Dei crediti in essere, inoltre, il settore pubblico rappresenta il 14,09%.

Un aspetto interessante riguardo al factoring è la sua funzione strategica per l’attuazione dei progetti relativi al PNRR, come supporto al capitale circolante in grado di generare almeno 40miliardi di euro in tre anni.

Il factoring – afferma Assifact – è in grado di assicurare una fonte di liquidità versatile e allineata allo sviluppo del fatturato, risultando uno strumento particolarmente adatto ad affrontare le sfide poste dall’inflazione e a fungere da potenziale “volano” per la concreta attuazione del PNRR, incentrato sulla realizzazione di opere e infrastrutture.

(fonte: pmi.it)

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