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ApprofondisciNel quarto trimestre 2022 in Italia la domanda di prestiti da parte delle famiglie è diminuita sia per i mutui sia per il credito al consumo. Nel trimestre in corso le richieste di finanziamento da parte delle imprese resterebbero ancora stabili, mentre quelle delle famiglie si ridurrebbero ulteriormente. Lo rende noto la Banca d’Italia nell’indagine sul credito bancario svolta nell’ambito Bce.
Le condizioni di accesso delle banche al finanziamento sono peggiorate, in particolare per i depositi a medio-lungo termine. Nel trimestre in corso gli intermediari si attendono che il peggioramento si estenda anche ai depositi a breve termine.
Nel 2022 le nuove misure regolamentari e di supervisione adottate avrebbero contribuito a una riduzione delle attività ponderate per il rischio; per quanto riguarda le politiche di offerta, gli effetti sarebbero stati nel complesso contenuti. Nel secondo semestre del 2022 la quota di crediti deteriorati presenti nei bilanci bancari non avrebbe esercitato alcun impatto rilevante.
Nel quarto trimestre del 2022 i criteri di offerta sui prestiti alle imprese hanno registrato un ulteriore irrigidimento, riconducibile a una maggiore percezione del rischio e una minore tolleranza verso di esso. I termini e le condizioni generali applicati ai finanziamenti erogati sono stati inaspriti, sia mediante un incremento dei tassi di interesse, in parte ascrivibile a un aumento dei margini, sia attraverso una riduzione dell’ammontare del credito concesso.
I criteri di offerta dei prestiti alle famiglie sono diventati lievemente più stringenti per quelli finalizzati all’acquisto di abitazioni e sono rimasti invariati per il credito al consumo. I termini e le condizioni sono stati inaspriti per entrambe le tipologie di finanziamento riflettendo l’aumento dei tassi di interesse di mercato.
Per il trimestre in corso gli intermediari si attendono un irrigidimento dei criteri di offerta sia sui prestiti alle società non finanziarie sia su quelli alle famiglie per l’acquisto di abitazioni.
La domanda di credito da parte delle imprese è rimasta invariata: l’incremento delle richieste di finanziamento per soddisfare il fabbisogno di capitale circolante – precisa Via Nazionale – è stato compensato dal calo di quelle per finalità di investimento.
Secondo il report di Bankitalia, nei sei mesi terminanti lo scorso dicembre i criteri di offerta sono stati irrigiditi soprattutto per le imprese operanti nel comparto manifatturiero ad alta intensità energetica – cosiddette “energivore” – e in quello immobiliare. Per il semestre in corso gli intermediari si attendono politiche di offerta più stringenti in tutti i settori, in misura più marcata per le aziende operanti nel commercio.
(Fonte: Il Sole 24 Ore)
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