Comunità energetiche rinnovabili
Domande dal 24 gennaio 2024 al 30 novembre 2025
Una Comunità Energetica Rinnovabile è un gruppo di soggetti che collaborano con l’intento di produrre, condividere e utilizzare energia elettrica generata da uno o più impianti alimentati da fonti rinnovabili, situati all’interno della stessa area geografica. Lo scopo principale è quello di promuovere vantaggi ambientali, economici e sociali attraverso l’autoconsumo di energia pulita.
Soggetti beneficiari:
Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) possono essere costituite da cittadini, PMI, enti locali (inclusi comuni), cooperative, enti di ricerca e religiosi. Le grandi imprese non possono aderire, ma possono partecipare a sistemi di autoconsumo collettivo. L’energia condivisa deve essere prodotta da impianti rinnovabili nella disponibilità dei membri della comunità.
Per accedere agli incentivi, la CER deve essere regolarmente costituita al momento della domanda. I contributi a fondo perduto, fino al 40% dei costi ammissibili, sono destinati a CER e sistemi di autoconsumo collettivo situati in Comuni con meno di 50.000 abitanti. È previsto anche un anticipo fino al 30%.
I beneficiari devono realizzare impianti fino a 1 MW e completare i lavori entro 24 mesi (non oltre il 31 dicembre 2027). Sono escluse le imprese in difficoltà o soggette a ordini di recupero della Commissione UE.
La tariffa incentivante si applica per 20 anni dalla messa in esercizio dell’impianto. È stato rimosso il vincolo che limitava il cumulo tra contributi e detrazioni fiscali.
Contenuti essenziali delle proposte progettuali:
Sono eleggibili per il contributo a fondo perduto le spese sostenute per la realizzazione o il potenziamento di impianti alimentati da fonti di energia rinnovabile. I lavori di realizzazione dell’impianto di produzione di energia rinnovabile devono terminare entro il 30 giugno 2026, mentre l’entrata in esercizio deve avvenire entro i successivi 24 mesi, e in ogni caso non oltre il 31 dicembre 2027.
Le spese ammissibili includono:
- Realizzazione di impianti a fonti rinnovabili: comprende componenti principali come inverter, strutture di supporto e componentistica elettrica.
- Fornitura e installazione di sistemi di accumulo: inclusi dispositivi per l’immagazzinamento dell’energia prodotta.
- Acquisto e installazione di macchinari e attrezzature: comprende hardware e software necessari al funzionamento dell’impianto, inclusi i costi di installazione e messa in esercizio.
- Opere edili necessarie: interventi edilizi strettamente correlati alla realizzazione dell’impianto.
- Connessione alla rete elettrica nazionale: spese per l’allacciamento dell’impianto alla rete.
- Studi di prefattibilità e attività preliminari: inclusi i costi per la costituzione delle configurazioni e altre attività propedeutiche.
- Progettazione e indagini tecniche: comprende progettazioni, indagini geologiche e geotecniche necessarie per la definizione progettuale dell’opera.
- Direzione lavori e sicurezza: spese relative alla supervisione dei lavori e alle misure di sicurezza.
- Collaudi e consulenze tecniche: inclusi collaudi tecnici e consulenze essenziali per l’attuazione del progetto.
Le spese indicate ai punti 6) e 9) sono finanziabili in misura non superiore al 10% dell’importo ammesso a finanziamento .
Intensistà dell’agevolazione:
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede un contributo a fondo perduto fino al 40% delle spese ammissibili per la realizzazione di impianti alimentati da fonti di energia rinnovabile (FER), nel rispetto dei seguenti limiti di costo per unità di potenza installata :
- 1.500 €/kW per impianti fino a 20 kW;
- 1.200 €/kW per impianti con potenza superiore a 20 kW e fino a 200 kW;
- 1.100 €/kW per impianti con potenza superiore a 200 kW e fino a 600 kW;
- 1.050 €/kW per impianti con potenza superiore a 600 kW e fino a 1.000 kW.
Inoltre, il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) può erogare, su richiesta, un’anticipazione fino al 30% del contributo concesso, mentre il saldo sarà corrisposto al completamento dei lavori, previa presentazione della documentazione delle spese sostenute .
Le Comunità Energetiche Rinnovabili possono beneficiare di due principali forme di incentivazione:
- Tariffa incentivante: un premio riconosciuto dal GSE sull’energia elettrica prodotta da impianti FER e autoconsumata virtualmente dai membri della CER. Questa tariffa, valida per 20 anni dalla data di entrata in esercizio di ciascun impianto, varia tra 60 €/MWh e 120 €/MWh, in funzione della taglia dell’impianto e del valore di mercato dell’energia .
- Contributo a fondo perduto: un sostegno finanziario fino al 40% delle spese ammissibili, destinato alla realizzazione di impianti FER nei comuni con popolazione inferiore a 50.000 abitanti, finanziato attraverso i fondi del PNRR. Questo contributo è cumulabile con la tariffa incentivante
Accesso al contributo:
L’accesso ai contributi avviene attraverso la presentazione delle domande a sportello esclusivamente tramite il sito del GSE.
Termine di presentazione delle domande:
Le istanze di accesso alla tariffa incentivante e al contributo ARERA devono essere inoltrate entro 120 giorni successivi alla data di entrata in esercizio degli impianti.
Il termine ultimo per la presentazione delle richieste è fissato al 30 novembre 2025.
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