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Zes: Niente bonus senza conferma, anche con l’investimento già effettuato

L’utilizzo del credito d’imposta per la Zes unica è bloccato anche per le aziende che hanno già realizzato gli investimenti.

Questa restrizione, introdotta dal decreto legge n. 113 del 9 agosto 2024, è stata ribadita dal provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 9 settembre 2024, che ha approvato il modello di comunicazione integrativa, da inviare tra il 18 novembre e il 2 dicembre 2024.

Le imprese, per poter usufruire del credito d’imposta, dovranno attendere la conclusione del processo comune a tutti i richiedenti e, successivamente, ricevere una seconda ricevuta dall’Agenzia, che certificherà il riconoscimento definitivo del credito. Questa procedura è stata necessaria a causa dell’elevato numero di prenotazioni, che ha generato richieste molto superiori rispetto alle precedenti iniziative analoghe legate al credito d’imposta.

Al momento, la percentuale del credito d’imposta calcolata in base al primo riparto è del 17,6668% dell’importo richiesto, una cifra considerata troppo bassa per incentivare nuovi investimenti.

Con il decreto Omnibus del 9 agosto scorso, il Governo ha stanziato ulteriori 1,6 miliardi di euro. Tuttavia, si prevede che altre risorse potrebbero diventare disponibili grazie a eventuali rinunce da parte di soggetti che non riusciranno a completare i progetti entro i termini previsti. La normativa impone infatti che gli investimenti siano completati entro il 15 novembre 2024. A causa delle incertezze sull’entità dell’incentivo, errori nelle previsioni sui tempi di realizzazione e la fretta nel presentare le domande, è probabile che molti rinuncino agli investimenti pianificati.

Cosa avrebbero potuto fare i beneficiari

Il provvedimento del direttore delle Entrate dell’11 giugno 2024 (protocollo n. 262747/2024) stabiliva che il credito d’imposta sarebbe stato utilizzabile una volta confermato l’effettivo completamento dell’investimento. In alcuni casi, per investimenti documentati da fatture elettroniche già certificate, il credito sarebbe stato disponibile dal giorno lavorativo successivo alla pubblicazione del provvedimento.

Per gli investimenti non supportati da fatture elettroniche, come quelli acquisiti tramite leasing finanziario, il credito sarebbe stato accessibile solo dopo una verifica documentale da parte dell’Agenzia delle Entrate e il rilascio dell’autorizzazione.

Una sola comunicazione integrativa

Il provvedimento prevedeva che, dal 31 luglio 2024 al 17 gennaio 2025, le imprese dovessero inviare una o più comunicazioni integrative utilizzando il modello apposito, per poter usufruire del credito d’imposta. L’ultima comunicazione trasmessa avrebbe annullato e sostituito tutte le precedenti, consentendo di apportare modifiche agli investimenti, come riduzioni o cambiamenti, ma non incrementi dell’importo agevolabile.

Con le modifiche introdotte ad agosto, non è più possibile presentare queste comunicazioni, e l’Agenzia delle Entrate non terrà conto di quelle già inviate. Per non perdere il diritto all’agevolazione, le imprese che hanno già presentato la prima comunicazione devono inviare, tra il 18 novembre e il 2 dicembre, una comunicazione integrativa che attesti l’effettiva realizzazione degli investimenti entro il 15 novembre.

Durante lo stesso periodo, le imprese possono inviare una nuova comunicazione integrativa che sostituisca interamente quella precedente, o eventualmente annullarla del tutto.

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