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ApprofondisciTransizione 5.0: nuove prospettive e più tempo per le imprese
Come illustrato da Donatella Proto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), durante il webinar organizzato da FASI sul PNRR spicca la possibilità di una significativa estensione delle tempistiche per accedere e completare gli investimenti agevolati legati al piano Transizione 5.0.
Verso un’estensione delle scadenze
Dopo un avvio rallentato, l’intervento delle semplificazioni introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 ha ridato slancio alla misura Transizione 5.0. Il MIMIT ha così avviato un confronto con la Commissione europea per modificare il calendario operativo della misura, prevedendo come proposta:
- Una proroga al 30 giugno 2026 per la prenotazione delle risorse.
- Una nuova scadenza al 30 giugno 2027 per la realizzazione degli investimenti.
Questa modifica, ancora in fase di negoziazione, rappresenterebbe un allineamento con le modalità già adottate da altre misure “a facility” del PNRR, pur mantenendo la propria specificità come credito d’imposta.
In questo scenario, il target PNRR verrebbe legato non più alla conclusione dell’intervento, ma all’effettiva prenotazione delle domande da parte delle imprese. Resta da chiarire se queste proroghe saranno applicabili retroattivamente alle domande già presentate.
Riallocazione delle risorse: focus sui Contratti di Sviluppo
Un altro tema chiave riguarda la ridefinizione dei fondi originariamente stanziati per Transizione 5.0, in particolare quelli inutilizzati a causa del basso tiraggio iniziale. Secondo le anticipazioni fornite dal MIMIT, circa 3 miliardi di euro saranno trasferiti ai Contratti di sviluppo, con particolare attenzione alle filiere strategiche, tra cui semiconduttori ed elettronica in linea con il Chips Act.
Non si esclude che altri settori strategici possano beneficiare di parte di queste risorse, ma restano escluse – almeno per ora – misure come Autoproduzione da fonti rinnovabili o la Nuova Sabatini Green.
Un aspetto importante sottolineato durante il webinar riguarda l’accessibilità ai Contratti di sviluppo anche per progetti di dimensioni più contenute: esistono infatti i cosiddetti “mini CdS”, pensati per investimenti a partire da 5 milioni di euro, rendendo la misura potenzialmente interessante anche per le PMI.
Transizione 5.0 e misure “a facility”: un nuovo approccio
Il passaggio alla gestione delle risorse tramite lo schema “a facility”, introdotto con la revisione del PNRR di dicembre 2023, cambia l’approccio delle misure agevolative. In questo schema, il traguardo non è la conclusione dell’investimento da parte dell’impresa, ma la delibera di trasferimento delle risorse al soggetto attuatore, tipicamente Invitalia o, nel caso di fondi di venture capital, CDP.
Tuttavia, non è attualmente previsto che le risorse in via di riallocazione vengano destinate ad altri strumenti europei come InvestEU, possibilità offerta dalla Commissione europea ma non al momento considerata prioritaria dal MIMIT.
In arrivo nuovi decreti e chiarimenti interpretativi
In parallelo al negoziato europeo, il MIMIT è al lavoro su un nuovo decreto interministeriale volto a definire nel dettaglio le condizioni di cumulabilità introdotte dalla recente Manovra, nonché su una circolare interpretativa per chiarire l’inquadramento dei beni agevolabili ai sensi degli allegati A e B.
Sono attese anche nuove FAQ, alcune delle quali sono già state pubblicate dal GSE, con approfondimenti relativi ad esempio alle semplificazioni per dimostrare la riduzione dei consumi energetici nel caso di sostituzione di impianti obsoleti.
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