Challenger Bank e Mediatore Creditizio: la Nuova frontiera della finanza digitale tra opportunità e consulenza
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ApprofondisciIl Gestore dei Servizi Energetici (Gse) ha iniziato a richiedere integrazioni per le domande di accesso al credito d’imposta previsto dal programma Transizione 5.0. Queste richieste potrebbero aiutare le imprese e i professionisti a evitare futuri contenziosi durante la fase di verifica a consuntivo.
La notizia è emersa nel corso di un convegno dedicato al tema, dove si è sottolineato che alcune imprese stanno ricevendo richieste di chiarimento per migliorare la specificazione degli algoritmi utilizzati. Questo è un compito complesso per i tecnici, considerando che il decreto attuativo e la relativa circolare hanno introdotto dettagli che non erano chiariti nella normativa originale.
Avere fin da subito un confronto diretto con il Gse è visto come un segnale positivo. Spesso, infatti, i problemi nascono dalle autodichiarazioni, che poi vengono corrette solo dopo i controlli. Un esempio è quanto accaduto con il credito d’imposta per le attività di ricerca e sviluppo, per il quale si sta ora cercando una soluzione con una sorta di sanatoria (si veda Il Sole 24 Ore del 17 settembre).
Per quanto riguarda Transizione 5.0, al momento della presentazione della domanda, le imprese devono allegare una certificazione ex ante. Un tecnico specializzato deve attestare i documenti utilizzati per la preparazione della certificazione e dichiarare che sono conservati presso l’azienda beneficiaria, in modo da essere disponibili per eventuali controlli futuri. Questi documenti sono essenziali per dimostrare la riduzione dei consumi energetici prevista.
A consuntivo, l’impresa dovrà conservare diversi documenti a supporto degli investimenti realizzati. Tra questi, ad esempio, le specifiche tecniche dei componenti prima e dopo l’intervento, gli schemi di impianto che illustrano l’interconnessione tra la struttura produttiva e i sistemi energetici, con dettagli sul posizionamento dei misuratori, se presenti, e le specifiche tecniche della strumentazione di misura. Inoltre, l’azienda dovrà mantenere il foglio di calcolo dell’algoritmo per determinare i risparmi energetici, insieme ai dati utilizzati (consumi, variabili operative), e la documentazione relativa alle prestazioni energetiche pre e post intervento.
La relazione tecnica deve fornire una panoramica completa del progetto di innovazione. Il tecnico incaricato dovrà descrivere la struttura produttiva, i processi attivi, le materie prime utilizzate, le fonti energetiche impiegate e gli impianti di autoproduzione di energia a servizio del sito. È necessario riportare anche i volumi produttivi e i prodotti/servizi generati dall’impianto.
La descrizione dovrà includere una planimetria che evidenzi l’area oggetto dell’intervento, con lo scopo di identificare la zona che beneficerà della riduzione dei consumi energetici. È richiesto anche uno schema a blocchi che rappresenti i processi produttivi, inclusi quelli interessati dall’intervento.
Infine, la relazione dovrà contenere un cronoprogramma con la data di avvio del progetto e una stima dei risparmi energetici attesi. Il tecnico è tenuto a quantificare questi risparmi, descrivendo il metodo utilizzato per misurare le prestazioni energetiche prima e dopo l’intervento.
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