Transizione 5.0: a breve in arrivo le modifiche migliorative

Il piano del Governo per rivoluzionare il Piano Transizione 5.0 passa dall’emendamento al Decreto Fiscale presentato da Matteo Gelmetti:

  • modifiche retroattive valide anche per pratiche già avviate;
  • due soli scaglioni a 10 e 50 milioni;
  • aliquote fino al 60%;
  • maggiorazioni per fotovoltaico;
  • cumulabilità con la ZES. 

La prima cosa da dire è che tutte le modifiche previste per il piano sono retroattive e si applicano quindi anche alle pratiche già avviate o concluse.

Partiamo dagli scaglioni. Dagli attuali tre – fino a 2,5 milioni, da 2,5 a 10 milioni e da 10 a 50 milioni – si passa a due sole soglie di investimento, fino a 10 milioni e da 10 a 50 milioni.

Per investimenti fino a 10 milioni le aliquote per i tre livelli di efficientamento sono del 50%, 55% e 60%; per investimenti da 10 a 50 milioni le aliquote sono pari al 15%, 20% e 25%.

Cambiano anche le maggiorazioni per i pannelli fotovoltaici. Attualmente non sono previste maggiorazioni per quelli di tipo a), mentre la maggiorazione è fissata al 20% per quelli di tipo b) e al 40% per quelli di tipo c). L’emendamento prevede invece maggiorazioni per tutti i tre tipi di impianti rispettivamente al 30% per quelli di tipo a), al 40% per quelli di tipo b) e al 50% per quelli di tipo c).

Le novità non finiscono qui. Viene infatti capovolta l’iniziale impostazione che, sin dal principio, vedeva fissato come paletto fisso la non cumulabilità del piano Transizione 5.0 con la ZES nel Mezzogiorno. Con l’emendamento cade anche questo “tabù” e i due incentivi diventano cumulabili, sempre nei limiti del 100% del totale.

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