Sarà possibile aderire alla procedura fino al 3 giugno 2025. Il Decreto MIMIT n. 25/2025, pubblicato...
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Ne potranno beneficiare le PMI e Mid Cap, costituite in forma di società di capitali e che abbiano depositato almeno due bilanci relativi a due esercizi completi.
L’obiettivo è rafforzare la competitività internazionale delle imprese sostenendone la transizione digitale ed ecologica.
Beneficiarie degli aiuti sono le PMI e mid-cap (max. 1.500 dipendenti) italiane, costituite in forma di società di capitali e che abbiano depositato presso il Registro imprese almeno due bilanci relativi a due esercizi completi.
I beneficiari devono inoltre avere un fatturato estero la cui media degli ultimi due esercizi sia almeno il 20% del fatturato aziendale totale, oppure pari ad almeno il 10% del fatturato aziendale dell’ultimo bilancio depositato.
Si tratta di un finanziamento a tasso agevolato, del quale una parte può essere richiesta sotto forma di co-finanziamento a fondo perduto.
Il suo obiettivo è sostenere gli investimenti volti a favorire la Transizione Digitale (almeno il 50% del totale del finanziamento) ed Ecologica delle PMI, per promuoverne la competitività sui mercati esteri.
Sono ammissibili spese per la Transizione Digitale (che dovranno rappresentare almeno il 50% delle spese ammissibili finanziate):
- integrazione e sviluppo digitale dei processi aziendali;
- realizzazione/ammodernamento di modelli organizzativi e gestionali in ottica digitale;
- investimenti in attrezzature tecnologiche, programmi informatici e contenuti digitali;
- consulenze in ambito digitale (i.e. digital manager);
- disaster recovery e business continuity;
- blockchain (esclusivamente per la notarizzazione dei processi produttivi e gestionali aziendali);
- spese per investimenti e formazione legate all’industria 4.0 (es. cyber security, big data e analisi dei dati, cloud e fog computing, simulazione e sistemi cyber-fisici, sistemi di visualizzazione, realtà virtuale e realtà aumentata, robotica avanzata e collaborative, manifattura additiva, internet delle cose e delle macchine)
e spese per la sostenibilità e l’internazionalizzazione che dovranno rappresentare non più del 50% delle spese ammissibili finanziate:
- spese per investimenti per la sostenibilità in Italia (es. efficientamento energetico, idrico, mitigazione impatti climatici, ecc);
- spese per internazionalizzazione (es. investimenti per singole strutture commerciali in paesi esteri, consulenze per l’internazionalizzazione, spese promozionali e per eventi internazionali in Italia e all’estero ecc).
L’Importo massimo finanziabile è pari al minore tra 1.000.000,00 euro e il 25% dei ricavi medi risultati dagli ultimi due bilanci approvati e depositati del richiedente.
La quota massima a fondo perduto può arrivare fino al 40% per le PMI del Sud (con almeno una sede operativa in una delle seguenti regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia), e fino al 25% per le restanti PMI.
La durata del finanziamento è di 6 anni, di cui 2 di pre-ammortamento.
[simest] [internazionalizzazione] [4.0] [finanziamento] [fondo perduto] [cdp] [cassa depositi e prestiti]
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