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ApprofondisciRicerca e sviluppo “verdi”, sul piatto quasi un miliardo
Sono già due le agevolazioni attive a livello nazionale per sostenere attività di ricerca e sviluppo nell’ambito del Green Deal.
L’intervento del Fondo per la crescita sostenibile per i progetti di ricerca e sviluppo nell’ambito dell’economia circolare, attivato dal Ministero dello Sviluppo economico con il decreto 11 giugno 2020, è ormai aperto a sportello da oltre un anno, ma le istanze presentate non hanno ancora assorbito gli oltre 200 milioni a disposizione.
L’altro strumento non è ancora operativo in quanto il decreto interministeriale 1° dicembre 2021 è stato pubblicato in Gazzetta solo il 1° febbraio; questo nuovo strumento finanzierà progetti di ricerca, sviluppo e innovazione per la transizione ecologica e circolare negli ambiti del green new deal italiano, grazie a una dotazione di 750 milioni.
Il massimo ottenibile, in termini di fondo perduto, è il 20% per il bando economia circolare e il 15% per quello sulla transizione ecologica. Le imprese possono ottenere anche un finanziamento agevolato rispettivamente pari al 50% sul bando già aperto e pari al 70% sul bando in corso di apertura.
Il bando economia circolare sostiene progetti da 500mila a 2 milioni di euro, e concede agevolazioni per progetti di ricerca e sviluppo con l’obiettivo di accompagnare i processi di transizione del sistema produttivo verso un’economia circolare. Può riguardare, a titolo esemplificativo, l’innovazione di prodotto e di processo in tema di utilizzo efficiente delle risorse, la progettazione e sperimentazione prototipale di modelli tecnologici integrati finalizzati al rafforzamento dei percorsi di simbiosi industriale, lo studio di strumenti tecnologici innovativi in grado di aumentare il tempo di vita dei prodotti e di efficientare il ciclo produttivo.
Per il bando in prossima uscita, che agevola interventi da 3 a 40 milioni di euro, sono ammissibili i programmi di innovazione sostenibile che prevedano attività di ricerca industriale, sviluppo sperimentale e, limitatamente alle Pmi, anche di industrializzazione dei risultati di R&S.
Possono riguardare progetti relativi alla decarbonizzazione dell’economia, all’economia circolare, alla riduzione dell’uso della plastica e sostituzione della plastica con materiali alternativi, alla rigenerazione urbana, al turismo sostenibile, all’adattamento e mitigazione dei rischi sul territorio derivanti dal cambiamento climatico.
(Fonte: Il Sole 24 Ore)
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