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Ricerca e sviluppo: il brevetto di utilità può soddisfare il requisito dell’innovazione

Lo ha stabilito una sentenza della Corte di giustizia tributaria delle Marche.

Nella sentenza n. 738 emessa dalla Corte di giustizia tributaria delle Marche il 21 settembre 2023, è stato trattato un caso in cui un’impresa è stata accusata di aver ottenuto in modo improprio un credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo. L’Agenzia delle Entrate ha sostenuto che il credito non era legittimo poiché mancava il requisito dell’innovazione assoluta, come previsto dal “Manuale di Frascati”.

L’azienda ha difeso la sua posizione affermando di aver brevettato l’innovazione derivante dalla ricerca, anche sotto forma di brevetto di utilità, dimostrando così di aver soddisfatto il requisito di novità richiesto dal “Manuale di Frascati”. L’azienda ha contestato il provvedimento di recupero emesso dall’Agenzia delle Entrate, evidenziando la ritardata notifica dell’atto di recupero, e sostenendo che il credito non poteva essere considerato inesistente.

Il tribunale di primo grado ha respinto l’appello dell’azienda, ritenendo giustificato il recupero effettuato dall’Agenzia delle Entrate in seguito a una verifica sostanziale. Inoltre, è stato affermato che i progetti dell’azienda non presentavano caratteristiche innovative, il che ha portato alla negazione del credito d’imposta.

Tuttavia, in secondo grado, la Corte di giustizia tributaria delle Marche ha accolto l’impugnazione dell’azienda. I giudici hanno stabilito che il credito non era inesistente, ma semplicemente non spettante, e quindi la decadenza del potere di rettifica dell’ufficio era quella ordinaria, non gli otto anni previsti per il credito inesistente. Inoltre, è stato riconosciuto che il requisito dell’innovazione era stato soddisfatto, poiché l’azienda aveva brevettato l’innovazione sotto forma di brevetto di utilità, dimostrando in tal modo un’innovazione anche se non specificatamente un brevetto “di invenzione”.

Questa sentenza sottolinea l’importanza di una corretta interpretazione delle normative relative ai crediti d’imposta per attività di ricerca e sviluppo, evidenziando che la registrazione di un brevetto di utilità può soddisfare il requisito dell’innovazione richiesta, a condizione che dimostri chiaramente un’innovazione, anche se non si tratta di un brevetto “di invenzione” specifico.

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