Prestiti con garanzia statale: il “sostegni bis” cambia le regole e proroga le moratorie, ma solo sulla quota capitale

Il decreto “sostegni bis” introduce importanti novità per quanto riguarda i prestiti con garanzia e le moratorie: proroga fino alla fine dell’anno, leggera diminuzione della quota di garanzia dello Stato sul prestito (sia con Sace che con fondo PMI), allungamento a 10 anni dell’ammortamento.

Per effetto del decreto, quindi, i prestiti garantiti potranno essere richiesti anche dopo la scadenza del 30 giugno (che era già di per sé una proroga introdotta dalla Finanziaria) e fino al 31 dicembre 2021 ma con regole un po’ differenti rispetto alla primissima normativa.

L’ammortamento, sia per SACE che per il Fondo di garanzia per le PMI, viene portato a 10 anni dai 6 precedenti, con la possibilità di chiedere la rimodulazione delle condizioni in funzione della nuova normativa. Per i prestiti coperti dal fondo di garanzia per le PMI, la percentuale di garanzia scende dal 90 all’80 per cento.

Per i prestiti fino a 30mila euro, che vedevano una garanzia pubblica “totale” ovvero del 100 per cento, la quota scende al 90 per cento e viene introdotta la flessibilità sul tasso di interesse applicabile.

Per quanto attiene, infine, le moratorie, cioè la sospensione del pagamento delle rate di un finanziamento, la possibilità è prorogata fino al 31 dicembre 2021, come anticipato dal Centro Studi SA Finance oltre un mese fa, ma limitatamente alla quota capitale.

Questo, quindi, comporterà che le imprese debbano far fronte in maniera puntale alla quota interesse. Per poter ottenere la proroga, tuttavia, è necessario inoltrare domanda alla baca che ha acceso il finanziamento entro il 15 giugno 2021.

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