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Piano Transizione 5.0: gli ultimi aggiornamenti

L’approvazione è legata alle attuali trattative in corso con la Commissione Europea; si auspica il via libera da Bruxelles entro dicembre.

Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy aveva annunciato all’inizio dell’anno una sostanziale revisione del piano Transizione 4.0, con l’intenzione di sviluppare un Piano Industria 5.0. L’obiettivo di questa revisione era razionalizzare gli incentivi alle imprese e consentire una pianificazione a lungo termine, focalizzandosi sulla sostenibilità come obiettivo chiave.

Fino ad ora, non sono ancora state fornite notizie definitive riguardo a questa revisione, poiché si stanno cercando le risorse necessarie per avviare il piano rinnovato. Inizialmente, c’era l’idea di utilizzare le risorse stanziate nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ma in assenza di copertura, si è cercata una soluzione alternativa individuando le risorse dal RePowerEU. L’Italia ha quindi proposto di allocare 4,04 miliardi di euro da RePowerEU per un piano chiamato “Transizione 5.0”, con un forte focus sulla resilienza, il benessere umano e la sostenibilità. Questo nuovo piano mette particolare enfasi sulla transizione digitale e sugli investimenti eco-sostenibili.

L’approvazione di questo piano è legata alle attuali trattative in corso con la Commissione Europea, e si spera che Bruxelles dia il suo consenso entro dicembre, in modo da poter includere questa misura nella Legge di Bilancio.

Nel frattempo, mentre si aspetta l’ufficialità e i dettagli legislativi specifici relativi alla Transizione 5.0, il quadro generale inizia a delinearsi. Non sono ancora state pubblicate le bozze ufficiali della nuova normativa, ma le informazioni si basano sulle diverse dichiarazioni del Ministro del MIMIT.

Si prevede che il piano continuerà a mantenere le attuali aliquote fiscali per gli investimenti in beni strumentali 4.0 fino al 2025, con l’aggiunta di nuovi incentivi per gli investimenti che non solo soddisfano i requisiti 4.0 ma portano anche benefici ambientali concreti legati alla sostenibilità e alle energie rinnovabili. Nel caso di investimenti legati a questi temi, gli incentivi potrebbero prevedere premialità che potrebbero arrivare al raddoppio dei crediti d’imposta attualmente in vigore per i beni 4.0.

L’obiettivo principale sarà incoraggiare le imprese a affrontare le sfide della Transizione 5.0, adottando principi di trasparenza, economia circolare, autosufficienza energetica e digitalizzazione, con un’enfasi speciale sugli aspetti ambientali e sociali.

Per proteggere le imprese, si sta considerando anche la possibilità di certificazioni facoltative per gli investimenti, con l’intento di proteggere le aziende da futuri controlli fiscali, seguendo un modello simile a quanto previsto per il credito d’imposta per la ricerca e sviluppo a partire dal 2024.

(fonte: mymatrix)

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