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Mutui fermi, finanziamenti bancari in calo, ma sale il credito al consumo

L’Ey European Bank Lending Economic Forecast 2023 fotografa una congiuntura difficile, ma gli spunti di ottimismo per il 2024 non mancano.

Il contesto economico italiano, come evidenziato nell’Ey European Bank Lending Economic Forecast 2023, mostra un impatto significativo del rialzo dei tassi d’interesse sulla domanda di credito nel paese. Tuttavia, nel complesso, l’Italia registra una crescita degli impieghi del 0,6% rispetto al 2022, generando un relativo ottimismo per gli anni successivi, in particolare 2024 e 2025, quando si prevede un aumento più marcato della domanda.

Secondo il report, la domanda di finanziamenti da parte delle imprese sta diminuendo, principalmente a causa dell’incertezza del contesto, portando a una previsione di un calo dello 0,2% nei prestiti alle aziende entro la fine del 2023. Al contrario, il credito al consumo mostra maggiore dinamismo, con una prevista crescita del 2,3% nel 2023, sebbene inferiore al +3% registrato nel 2022. Anche i mutui ipotecari registreranno un aumento dell’1,4% nel 2023.

Nonostante la sfida rappresentata da tassi d’interesse più alti e un’inflazione che fatica a diminuire, la crescita dei prestiti è vista come un segnale positivo di fiducia nel futuro. Le famiglie e le imprese italiane, nonostante le difficoltà, sembrano mantenere una prospettiva positiva.
Le attese sono anche sostenute dalla forza patrimoniale accumulata dalle banche negli anni recenti, dimostrando resilienza e solidità. Tuttavia, nel settore del credito, rimangono sfide da affrontare, come l’adattamento dei modelli di business alle nuove dinamiche di mercato e tecnologiche.

Nel 2023, la nota positiva è rappresentata principalmente dal credito al consumo, che ha bilanciato la riduzione della domanda in altri settori. Tuttavia, si prevede che la crescita di questo segmento diminuirà nel 2024, passando dal +2,3% al +1,1%, a causa della frenata dei consumi e dell’utilizzo dei risparmi accumulati durante la pandemia.

Per quanto riguarda i mutui, la crescita rimane più contenuta rispetto al 2022 (+1,4% nel 2023 contro il +4,2%), ma si prevede un incremento del +2,1% nel 2024. L’Italia beneficia di una crescita meno vertiginosa dei prezzi delle abitazioni rispetto ad altri paesi europei.

D’altra parte, i prestiti alle imprese registrano una diminuzione dello 0,2% nel 2023, dopo il boom legato ai prestiti garantiti da Sace e Mcc. Tuttavia, nel 2024 si prevede una crescita marginale dello 0,8%, indicando una possibile ripresa.

In conclusione, pur affrontando sfide e adattamenti nel settore del credito, l’Italia sembra mantenere una prospettiva positiva, con la diversificazione della domanda tra diversi segmenti di prestito e la solidità delle istituzioni finanziarie.

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