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Moratorie credito imprese: verso la riattivazione

Si lavora per riattivare la sospensione delle rate dei finanziamenti ed evitare alle PMI la segnalazione in Centrale rischi.

Due anni fa pochi avrebbero pensato che il Coronavirus sarebbe durato più di qualche mese.
Ora, tutto il sistema produttivo e finanziario converge nelle richieste di allungare i sostegni e le garanzie statali a crediti e simili “fino alla fine della pandemia”. Il “coro” comprende tra gli altri Confindustria, Abi, Confesercenti, Confagricoltura, Cna, Unimpresa. E trova diverse sponde nel mondo politico e parlamentare, tanto che entro l’estate – ma solo con nuove proroghe ai vincoli di Bruxelles e dei regolatori bancari – si annunciano iniziative per estendere le misure con cui, dal marzo 2020, ben 297,3 miliardi di euro di finanziamenti bancari hanno beneficiato di moratorie sulla rata di capitale, o di garanzie pubbliche in caso di perdite. Alla cifra si aggiungono circa 90 miliardi di garanzie “Gacs” in essere sulle vendite con cartolarizzazione di sofferenze bancarie, rinnovate per la quarta volta l’estate scorsa fino al giugno 2022.

A Bruxelles si sta quindi studiando la proroga delle moratorie sul credito nell’ambito del Temporary Framework europeo sugli aiuti di Stato. In parallelo, a Palazzo Chigi si studia il modo di incrementare le risorse per finanziare una nuova sospensione delle rate, visto che la precedente misura è scaduta il 31 dicembre 2021.

Sullo sfondo, le nuove regole EBA, in materia di default, che impediscono alle banche di considerare “in bonis” i crediti oggetto di moratoria estesa; da qui, la necessità che il Governo apporti le necessarie modifiche normative per evitare quanto meno ai debitori la segnalazione presso la Centrale rischi.

Nel frattempo, ABI e Ministero delle Finanze hanno rilasciato i dati sui finanziamenti garantiti e agevolati di cui alle misure del Cura Italia-Decreto Liquidità Imprese.

Ricordiamo infine che nel 2022 sono cambiate le regole per l’accesso ai prestiti con la copertura del Fondo PMI, così come previsto dalla Legge di Bilancio.

(Fonte: pmi.it/La Repubblica)

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