Il Piano Fiscale 2025: Ires Premiale e Riforma Tributaria
Il Governo italiano, attraverso il viceministro all’Economia, ha tracciato le linee guida del piano ...
ApprofondisciIl decreto del 27 gennaio, per il primo trimestre 2022 e con decorrenza 1 gennaio 2022, estende anche alle utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW (anche connesse in media e alta/altissima tensione o per usi di illuminazione pubblica o di ricarica di veicoli elettrici in luoghi accessibili al pubblico) l’azzeramento delle aliquote relative agli oneri generali di sistema.
Inoltre, per le imprese a forte consumo di energia elettrica i cui costi per kWh della componente energia elettrica, calcolati sulla base della media dell’ultimo trimestre 2021 ed al netto delle imposte e degli eventuali sussidi, hanno subito un incremento del costo per KWh superiore al 30% relativo al medesimo periodo dell’anno 2019, anche tenuto conto di eventuali contratti di fornitura di durata stipulati dall’impresa, è riconosciuto un contributo straordinario sotto forma di credito di imposta, pari al 20% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel primo trimestre 2022. Tale credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente secondo le modalità stabilite dall’art. 15 dello stesso decreto legge.
Il provvedimento introduce inoltre un meccanismo di compensazione a due vie sul prezzo dell’energia dal 1 febbraio 2022 al 31 dicembre 2022 per l’energia elettrica immessa in rete da impianti fotovoltaici di potenza superiore a 20 kW che beneficiano di premi fissi derivanti dal meccanismo del Conto Energia, non dipendenti dai prezzi di mercato, nonché sull’energia elettrica immessa da impianti di potenza superiore a 20 kW alimentati da fonte solare, idroelettrica, geotermoelettrica ed eolica che non accedono a meccanismi di incentivazione.
Infine è stabilita la riduzione di alcuni sussidi ambientalmente dannosi attraverso la revisione degli impieghi di prodotti energetici assoggettati a esenzione o riduzione delle accise e attraverso l’esclusione dal Fondo per la crescita sostenibile per i progetti di ricerca, sviluppo e innovazione riguardanti i settori del petrolio, del carbone e del gas naturale.
(Fonte: Confindustria Brescia)
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