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Misure UE per la transizione verde: proroga fino alla fine del 2025

La Nadef mira a promuovere gli investimenti nell’ambito della transizione ecologica e dell’efficienza energetica.

In merito agli incentivi destinati agli investimenti nelle fonti rinnovabili, l’opportunità di realizzare progetti correlati si estende fino al 2025. Questo periodo di tempo può essere dedotto combinando le previsioni contenute nella Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza datata 27 settembre e quanto delineato nel quadro temporaneo di sostegno finanziario.

La Nota di aggiornamento mira a promuovere gli investimenti nell’ambito della transizione ecologica e dell’efficienza energetica. A tale scopo, vengono messi a disposizione strumenti come crediti d’imposta, contributi a fondo perduto e agevolazioni creditizie. Queste misure sono concepite per incoraggiare le imprese a investire nella produzione di energia da fonti rinnovabili e nella creazione di impianti per l’auto-produzione di energia.

In seguito all’aggressione della Russia contro l’Ucraina, l’Unione Europea ha apportato importanti modifiche al quadro temporaneo di sostegno finanziario agli Stati membri. Tali modifiche prorogano la validità delle misure volte a facilitare la transizione verso un’industria a emissioni zero fino alla fine del 2025.

La Commissione Europea ha inoltre ampliato il campo di applicazione di queste misure, consentendo la creazione di regimi di sostegno dedicati alle energie rinnovabili, allo stoccaggio dell’energia e alla decarbonizzazione dei processi industriali. Ciò comporta una semplificazione delle condizioni per l’assegnazione di aiuti per progetti di piccole dimensioni e tecnologie meno mature. Inoltre, si prevede una maggiore flessibilità per quanto riguarda la decarbonizzazione dei processi industriali, con l’introduzione di combustibili ottenuti dall’idrogeno, massimali di aiuto più elevati e procedure semplificate per il calcolo degli aiuti.

Le nuove misure recentemente adottate accelerano ulteriormente gli investimenti in settori critici per il progresso verso un’economia a zero emissioni. Queste misure includono il supporto alla produzione di apparecchiature chiave, come batterie, pannelli solari, turbine eoliche, pompe di calore, elettrolizzatori, e sistemi di cattura e stoccaggio del carbonio.

Va notato che queste modifiche possono essere applicate anche a progetti specifici inclusi nei Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Inoltre, già nella Comunicazione del 28 ottobre 2022 C(2022) 7945 final era prevista la possibilità di concedere incentivi automatici fino al 65% per le piccole imprese e al 45% per le grandi imprese che investono nel settore fotovoltaico.

Gli aiuti considerati ammissibili dalla Commissione Europea riguardano la produzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici, impianti solari, impianti eolici, energia geotermica per lo stoccaggio di energia elettrica o termica, calore rinnovabile, idrogeno rinnovabile, biogas e biometano ottenuti da rifiuti e residui. I regimi di aiuto possono essere focalizzati su una o più di queste tecnologie, ma non devono presentare limitazioni o discriminazioni.

È fondamentale notare che gli aiuti dovranno essere concessi entro il 31 dicembre 2025, offrendo un periodo di tempo significativo per sfruttare gli incentivi per progetti legati alle fonti rinnovabili.

(fonte: Il Sole 24 Ore)

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