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La nuova era della Transizione 5.0

Verso un superamento della visione “tecnocentrica” del 4.0, includendo considerazioni sociali ed ambientali.

La transizione 5.0 rappresenta un notevole progresso rispetto alla rivoluzione industriale 4.0, mettendo l’accento sull’essere umano e sulle considerazioni ambientali e sociali, mentre si sfruttano tecnologie avanzate come strumenti.

La quarta rivoluzione industriale, conosciuta anche come 4.0, è attualmente in pieno sviluppo. Tuttavia, l’attenzione crescente è ora rivolta alla transizione 5.0, con un’enfasi particolare sull’interazione tra tecnologia, società e ambiente. La visione strettamente tecnocentrica del 4.0 è ora espansa per includere considerazioni sociali ed ambientali.

La terminologia 5.0 origina dal Giappone, dove rappresenta la successiva fase nella progressione storica delle società, dopo le ere dei “cacciatori-raccoglitori,” “agricoltura,” “industrializzazione” e ora dell'”informazione.” Il 5.0 fa riferimento a una “società intelligente,” con un’economia guidata dai progressi nell’intelligenza artificiale (IA), robotica, Internet delle cose e l’uso intensivo dei dati; concentrandosi sul miglioramento della qualità della vita e sullo sviluppo delle capacità umane.

L’Europa ha adottato questa idea nel suo programma quadro “Horizon Europe (2021-27),” chiamandola “Industria 5.0.” Nonostante non porti innovazioni tecnologiche rivoluzionarie rispetto al 4.0, l’Industria 5.0 pone l’essere umano al centro, considerando la tecnologia come uno strumento per potenziare le capacità umane, non per sostituirle.

Questo cambiamento di paradigma è evidenziato dalla recente evoluzione dell’IA generativa, che potenzialmente potrebbe sostituire gli esseri umani in molti campi professionali. Tuttavia, il 5.0 prevede una diffusione attraverso vari settori, sottolineando il ruolo centrale degli esseri umani in ambiti come l’educazione, l’agricoltura e la medicina.

Un aspetto essenziale dell’Industria 5.0 è la sostenibilità e la resilienza. L’obiettivo è integrare la sostenibilità ambientale con processi produttivi efficienti ed economicamente sostenibili, promuovendo pratiche di economia circolare e nuovi modelli di business. Si punta anche a costruire un sistema industriale in grado di resistere e adattarsi a eventi imprevisti.

In Italia, l’approccio sembra essere in linea con la visione europea. Attraverso il programma Horizon Europe, sono state avviate iniziative per supportare le piccole e medie imprese (PMI) in vari settori. Ci si auspica che verranno creati nuovi incentivi finanziari, agevolazioni fiscali e incentivi per incoraggiare le PMI a investire nella 5.0. È fondamentale una collaborazione più stretta tra imprese, università e centri di ricerca. Per agevolare ciò, sono emersi “ecosistemi dell’innovazione,” finanziati principalmente dal PNRR. La transizione richiederà anche aggiornamenti normativi, semplificazioni burocratiche e nuovi standard di sicurezza e qualità.

(fonte: mymatrix)

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