La mediazione creditizia: non chiamateli soltanto… broker!

Intraprendenza, capacità e indipendenza: oggi più che mai l’attività di mediazione creditizia assume un ruolo chiave nel panorama imprenditoriale del sistema Paese.

La figura del mediatore creditizio, la cui utilità è stata inutilmente e lungamente discussa in passato, è divenuta nei tempi moderni una figura chiave nella pianificazione finanziaria delle imprese e nei passaggi di accesso al credito ai quali le imprese sono tenute ad approcciarsi, a maggior ragione in momenti particolarmente difficili come quello che stiamo vivendo (emergenza Covid -19).

Un mediatore creditizio funziona esattamente come un architetto quando una persona intende costruire una casa: può spiegare l’idea della propria casa ad una impresa costruttrice in forma diretta, sperando che l’impresa colga l’idea e la assecondi, oppure può affidarsi a un architetto che plasmi quell’idea in funzione delle esigenze, si relazioni con imprese e altri soggetti e faccia in modo che l’obiettivo della persona venga assecondato in toto. Faccia in modo che l’obiettivo diventi Casa!

Nella pianificazione finanziaria di un’impresa succede la stessa, identica cosa. Il mediatore creditizio è quella figura che permette alle imprese di avvantaggiarsi con le condizioni migliori rispetto al mercato, in funzione di esigenze specifiche di approvvigionamento finanziario o accesso al credito e spesso di individuare opportunità e strumenti che l’azienda, da sola, non potrebbe sapere.

Nel caso di aziende medio piccole, il mediatore creditizio diventerà vero e proprio direttore finanziario dell’impresa cliente, ne terrà il rapporto con gli istituti di credito, spunterà per l’impresa le condizioni migliori che è possibile ottenere, consiglierà all’impresa il ricorso alla finanza classica, oppure a quella agevolata.

Uno degli aspetti maggiormente qualificanti della figura del mediatore creditizio è l’indipendenza. A differenza di altre figure o strutture, il mediatore struttura rapporti di equidistanza con gli istituti di credito o altri soggetti di approvvigionamento finanziario, garantendo all’impresa le migliori condizioni del mercato sulla specifica esigenza.

La figura del mediatore creditizio, che oggi gode di un proprio albo, garanzia di sicurezza per le imprese, è di origine anglosassone, arrivata in Italia prima con la figura del Broker finanziario, poi formalizzata per legge fra la fine degli anni 90 e l’inizio del nuovo secolo.

In particolare la regolamentazione della figura del mediatore creditizio in Italia si deve al decreto legge 108 del 1996, dal quale sono derivati i requisiti professionali e i relativi albi. Nel corso del tempo il controllo della materia è passato di competenza della Banca d’Italia e oggi la disciplina vigente si rifà al decreto legge 141 del 2010.

Grazie a questa disciplina il mediatore creditizio è diventato, di fatto, una società vera e propria potendosi avvalere di collaboratori, con l’esclusivo vincolo che questi siano iscritti ad un apposito albo: l’OAM, l’organismo degli agenti e mediatori.

Vuoi maggiori informazioni?

Contattaci

Leggi le ultime news