Challenger Bank e Mediatore Creditizio: la Nuova frontiera della finanza digitale tra opportunità e consulenza
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ApprofondisciLa riforma degli incentivi alle imprese sta prendendo forma, con l’introduzione di un nuovo sistema di programmazione triennale e un monitoraggio in tre fasi per prevenire imprevisti sui conti pubblici. Tra i punti chiave, ci sarà una valutazione continua degli incentivi, che include fasi ex ante, in itinere ed ex post. La riforma, delineata dal primo decreto attuativo previsto dalla delega approvata con la legge 160/2023, prevede anche criteri premianti per l’accesso agli incentivi, come la parità di genere, l’adozione del rating di legalità, l’assunzione di persone con disabilità oltre gli obblighi normativi, e la valorizzazione del lavoro giovanile e femminile.
Il sistema degli incentivi sarà basato su una pianificazione triennale da parte delle amministrazioni responsabili, con l’integrazione di obiettivi strategici, cronoprogrammi di attuazione e il quadro finanziario. Ogni anno, entro il 30 aprile, il piano dovrà essere aggiornato, adattando la programmazione precedente in base ai risultati conseguiti. Inoltre, l’erogazione degli incentivi dovrà rispettare scadenze precise, legate alle fonti di finanziamento sia regionali che nazionali ed europee.
Per facilitare il coordinamento tra le varie istituzioni coinvolte, sarà istituito un tavolo permanente sugli incentivi presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit). Questo organo fungerà da punto di riferimento per le amministrazioni centrali, le regioni e le province autonome, promuovendo un dialogo costante e il monitoraggio degli incentivi in tutte le fasi, dal rispetto delle normative sugli aiuti di Stato all’individuazione di nuovi bisogni di sostegno o di possibili sinergie tra diverse politiche industriali.
Un aspetto centrale della riforma sarà la valutazione a 360 gradi degli incentivi, coprendo l’intero ciclo di vita delle misure. In questa fase sarà fondamentale il ruolo del “sistema incentivi Italia”, una piattaforma che integra il Registro nazionale aiuti e il portale Incentivi.gov.it, con nuove funzionalità per facilitare l’analisi delle misure da parte delle amministrazioni.
La valutazione intermedia avrà il compito di fornire un quadro aggiornato dell’andamento delle iniziative rispetto agli obiettivi prefissati, mentre quella finale servirà a determinare se gli incentivi abbiano raggiunto i risultati attesi. Questo processo aiuterà a migliorare la qualità delle future programmazioni e a ottimizzare l’attuazione delle misure di sostegno.
La bozza di decreto include anche misure volte a contrastare la delocalizzazione, confermando le restrizioni già esistenti che comportano la revoca delle agevolazioni nel caso di trasferimenti produttivi al di fuori del territorio nazionale.
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