Il Decreto Rilancio, tutte le misure dedicate al mondo dell’impresa

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Il decreto rilancio, pubblica in Gazzetta Ufficiale il 20 maggio, comprende una fitta serie di opportunità e agevolazioni per il mondo dell’impresa, dalle garanzie ai contributi a fondo perduto, al fine di far ripartire il Paese dopo lo stop forzato dovuto alla pandemia da Corona Virus. In particolare, in seguito, vengono indicate le principali misure che il Governo ha adottato per il mondo dell’impresa e il sistema finanziario nazionale (Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico). Tali misure potrebbero essere modificate durante l’iter parlamentare e chiarite dai decreti attuativi interministeriali che verranno emessi.

Superammortamento

Viene prorogato al 31 dicembre 2020 il termine per la consegna dei beni strumentali oggetto del super ammortamento. L’incentivo fiscale collegato, quindi, può essere goduto anche in mancanza dell’avvenuta consegna del bene entro il termine del 30 giugno, come da precedente normativa.

Contributi a fondo perduto per le imprese

Il decreto prevede un contributo minimo di 2000 euro per le società e di 1000 euro per l’impresa individuale (eventualmente cumulabile col bonus INPS). La condizione per accedere al contributo è che l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi di aprile 2020  sia inferiore almeno ai 2 terzi dello stesso ammontare (fatturato e corrispettivi) del mese di aprile 2019. Per le sole aziende che hanno avviato l’attività d’impresa dal primo gennaio 2019, il contributo spetta anche in mancanza della condizione precedente.

L’ammontare del contributo si basa su un sistema di calcolo che prende in esame la differenza riscontrata fra aprile 2019 e aprile 2020. Fatta 100 quella differenza, spetta:

il 20 per cento ai soggetti con ricavi o compensi non superiori a 400.000 euro nell’ultimo periodo d’imposta;

il 15 per cento ai i soggetti con ricavi o compensi superiori a 400.000 euro e fino a un 1 milione di euro nell’ultimo periodo d’imposta;

il 10 per cento ai soggetti con ricavi o compensi superiori a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro nell’ultimo periodo d’imposta.

Il contributo non concorrerà alla formazione della base imponibile delle imposte sui redditi.

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Garanzia dello Stato per le PMI

Il Governo immette 4 ulteriori miliardi nel Fondo di Garanzia per le Pmi, portando l’ammontare complessivo del fondo a 7 miliardi di euro.

Crediti d'imposta

60 per cento sugli affitti: spetta alle imprese e professionisti con ricavi inferiori a 5 milioni di euro (periodo d’imposta 2019) e con una comprovata diminuzione della metà del fatturato, calcolata rapportando il trimestre marzo, aprile, maggio 2020 con lo stesso periodo dell’anno precedente. Il credito ammonta al 60 per cento dell’ammontare mensile del canone di locazione, leasing o concessione degli immobili (non ad uso abitativo)

50 per cento delle perdite superiori al 10 per cento del patrimonio netto fino a concorrenza del 30 per cento dell’aumento di capitale. L’agevolazione è rivolta alle società e il tetto massimo di contributo concedibile ammonta a 800.000 euro.

Rafforzamento patrimoniale

Vengono defiscalizzati gli aumenti di capitale e di sostegno finanziario avvenuti entro il 31 dicembre 2020 per le imprese che abbiano subito un calo di fatturato almeno del 33 per cento e che abbiano un fatturato compreso fra 5 e 50 milioni di euro. La detrazione ammonta al 20 per cento dell’imposta lorda sul reddito delle persone fisiche e la stessa percentuale si applica in deduzione per le società. Il tetto massimo del beneficio viene fissato in 2 milioni di euro.

Viene prevista la possibilità di emettere strumenti finanziari alle imprese con ricavi che superano 10 milioni di euro e effettuino aumenti di capitale superiori a 250.000 euro. L’ammontare degli strumenti finanziari sarà compreso fra 250.000 euro (minimo) e la quota minore rapportando l’importo dell’aumento e 3 milioni di euro (quota massima). Tali strumenti possono essere acquistati dal Fondo patrimonio PMI (6 anni di durata senza pagamento di interessi).

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Ricapitalizzazione delle imprese

La cassa depositi e prestiti istituisce un patrimonio di 45 miliardi di euro per imprese con fatturato di oltre 50 milioni i euro (società per azioni operanti in Italia ad esclusione del settore bancario, finanziario e assicurativo). Gli interventi per poter attingere al patrimonio dovranno essere “interventi a condizioni di mercato” secondo criteri stabiliti dallo Stato e dalla UE. Istruttorie specifiche sono invece previste per la sottoscrizione di capitale. Il patrimonio potrà essere attinto anche per operazioni di ristrutturazione di imprese in crisi con prospettive di rilancio, in funzione del loro posizionamento strategico nel sistema economico del Paese.

Disciplina degli aiuti di Stato

Decade temporaneamente la norma che prevedeva la mancata possibilità di concedere aiuti di stato a quei soggetti che erano stati beneficiati di aiuti non rimborsati.

Passività degli istituti di credito e liquidazione piccoli istituti

Al Ministero dell’Economia viene concessa la facoltà (solo in caso di reale bisogno) di concedere la garanzia dello Stato su passività di nuova emissione degli istituti di credito con sede legale in Italia. Il valore nominale non potrà superare i 19 miliardi di euro. Il tutto, senza bisogno della notifica alla commissione europea.

Parimenti il Ministero dell’economia potrà, nel caso di procedure di liquidazione di piccole banche (attività che non superano i 5 miliardi di euro), concedere varie forme di sostegno pubblico alle operazioni di trasferimento a una banca acquirente di attività e passività, di rami d’azienda o intere aziende della banca in liquidazione.

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Tassazione e onori delle bollette

Vengono cancellati saldo e acconto IRAP (saldo relativo al 2019 e acconto relativo al 2020) per quelle imprese che hanno un fatturato non superiore ai 250 milioni di euro e che hanno subito un “danno economico evidente” in seguito all’emergenza Corona Virus. Su questo intervento lo Stato ha appostato una cifra di circa 4 miliardi di euro.

Per quanto riguarda le bollette dell’energia elettrica lo Stato ha definito una riduzione degli oneri fissi per il trimestre maggio/giugno/luglio 2020 appostando 600 milioni di euro. L’intervento riguarderà in particolare piccole attività commerciali e produttive.

Debiti della pubblica amministrazione

Riguardo i debiti contratti dalla Pubblica amministrazione nei confronti di fornitori (debiti di carattere commerciale certi, liquidi e esigibili), lo Stato ha stanziato 12 miliardi euro destinati a enti locali, province autonome e regioni, per fare in modo che questi dispongano della liquidità necessaria per far fronte a tali debiti. Il relativo fondo, diviso in due sezioni di cui una specifica per il settore sanitario, verrà gestivo dalla Cassa depositi e prestiti.

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Sovvenzioni e agevolazioni alle imprese da parte di enti locali

Il Decreto rilancio concede la possibilità a Regioni, Province autonome, Enti territoriali e Camere di commercio di strutturare linee di sovvenzioni e agevolazioni alle imprese (misure di aiuto dirette) con un tetto massimo concedibile di 800 mila euro per impresa (la soglia scende a 120 mila euro per le imprese del settore pesca e acquacoltura e 100 mila euro per le imprese agricole, ma per questa categorie il Decreto prevede un fondo specifico di sostegno, stanziando 500 milioni di euro per il 2020). L’agevolazione potrà essere in forma di sovvenzione, benefici fiscali, garanzie, prestiti, anticipi rimborsabili o partecipazioni. Gli enti citati potranno altresì intervenire in forma di concessione di garanzia, in forma diretta o attraverso il ricorso a istituti di credito, per sostenere (anche sotto forma di tassi di interesse agevolati) le imprese che sviluppano progetti di ricerca e sviluppo sul tema Corona Virus, per prodotti connessi alla pandemia o per la realizzazione di infrastrutture, oltre che per far fronte al pagamento dei salari dei dipendenti, impedendo cali del quadro occupazionale dovuti all’emergenza.

Garanzie sull'assicurazione dei crediti commerciali

Sulla scorta di “prodotti” simili adottati da altri Paesi europei, lo Stato ha creato uno strumento di “riassicurazione” stanziando una quota a favore delle compagnie di assicurazione che assicurano i crediti commerciali a breve termine. Tale azione è volta a impedire la contrazione delle linee di credito garantite dalle assicurazioni, dando la possibilità alle assicurazioni stesse di accedere allo strumento di garanzia, sia per i fornitori delle imprese garantite, che per i loro clienti.

(a cura dell’Osservatorio di SA Finance, su rielaborazione di fonti governative)

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