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ApprofondisciLa Legge di Bilancio 2022 ha esteso il periodo di validità del credito d’imposta per gli investimenti in beni “4.0” dal 2023 al 2025, ma ha escluso gli investimenti in beni strumentali ordinari effettuati dopo il 31 dicembre 2022 o entro il 30 novembre 2023 se prenotati. I beni idonei per il credito d’imposta sono limitati a quelli che favoriscono la trasformazione tecnologica e digitale secondo il paradigma “Industria 4.0”. Questi comprendono beni strumentali computerizzati, sistemi per la qualità e la sostenibilità, e dispositivi per l’interazione uomo-macchina in logica 4.0, facendo riferimento all’Allegato A della L. 232/2016, richiamato dalla Legge di Bilancio 178/2020. Attualmente, le disposizioni sull’agevolazione per i beni “Industria 4.0” escludono esplicitamente soluzioni destinate alla produzione di energia, come i sistemi cogenerativi e di generazione di energia da fonti rinnovabili. L’Agenzia delle Entrate e il Ministero dello Sviluppo Economico hanno specificato che i sistemi finalizzati alla produzione di energia, compresi quelli fotovoltaici, sono esclusi dall’agevolazione (vedi circolare n. 4/E/2017). Questa esclusione solleva interrogativi sulla coerenza con le caratteristiche avanzate degli impianti fotovoltaici moderni, che utilizzano software e sensori per gestire e ottimizzare la produzione energetica. L’interpretazione attuale sembra concentrarsi sull’autoconsumo/autoproduzione di energia e non tiene adeguatamente conto delle società di produzione di energia elettrica.
Nel contesto attuale, considerando i trend e l’importanza dello sviluppo sostenibile e della transizione green, si auspica un ampliamento dell’eligibilità nel modello “Industria 4.0”. Una maggiore flessibilità nell’interpretazione di ciò che costituisce un bene “Industria 4.0” potrebbe stimolare l’innovazione tecnologica e la transizione ecologica nel settore energetico. Sarebbe auspicabile estendere queste agevolazioni anche ai beni in linea con il modello “Industria 4.0” per le imprese che producono energia, favorendo così la transizione ecologica e l’innovazione tecnologica. Gli impianti fotovoltaici ed eolici attuali, con la loro capacità di gestire la produzione di energia da remoto e accumulare l’energia in eccesso, dovrebbero essere considerati idonei per il credito d’imposta, data la loro compatibilità con il modello “Industria 4.0”. La nuova Legge Sabatini ha indicato un possibile interesse verso l’inclusione di impianti di produzione di energia elettrica nelle agevolazioni, pur con limitazioni specifiche.
Attualmente, emerge dunque una discrepanza tra gli obiettivi di transizione ecologica e le politiche fiscali attuali, sottolineando la necessità di un aggiornamento normativo che includa tecnologie innovative nel settore energetico come parte integrante del modello “Industria 4.0”.
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