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I Patti territoriali per le competenze e per l’occupazione

Regione Lombardia promuove una manifestazione di interesse di prossima apertura.

I Patti territoriali per le competenze e per l’occupazione hanno l’obiettivo di promuovere una maggiore interconnessione tra servizi per il lavoro, la filiera formativa e la filiera produttiva, individuando i fabbisogni delle imprese e degli altri datori di lavoro economicamente rilevanti per il territorio al fine di orientare e contribuire a programmare l’offerta formativa, potenziare i servizi di incontro tra domanda e offerta di lavoro, rafforzare la competitività della struttura economico-produttiva del territorio con uno sguardo al medio-lungo periodo anche in relazione ai processi di innovazione, di riconversione e di trasformazione digitale.

In particolare, ci si propone di:

  • individuare i territori, i settori e/o le filiere produttive rispetto ai quali agire per sostenere gli ambiti di maggiore vivacità e che offrono promettenti opportunità occupazionali, oltre che per anticipare eventuali criticità;
  • ottimizzare in specifici territori, settori e/o filiere produttive, il rapporto tra i sistemi del lavoro, dell’istruzione e formazione e dell’imprenditoria, per garantire opportunità occupazionali di qualità e il soddisfacimento dei fabbisogni di competenze delle imprese.

Sono previste due fasi distinte:

  • promuovere la creazione dei Patti territoriali per le competenze e per l’occupazione (Prima fase: manifestazione di interesse);
  • supportare la realizzazione delle proposte progettuali presentate nell’ambito di tali Patti (Seconda fase: proposta progettuale integrale). Durante questa fase Regione si impegnerà a finanziare le proposte progettuali selezionate in base alle priorità strategiche definite.

La domanda di partecipazione alla manifestazione di interesse deve essere presentata da un partenariato pubblico-privato su un territorio definito (regionale, interprovinciale, provinciale), con le seguenti caratteristiche.

Il capofila deve necessariamente essere uno tra i seguenti soggetti:

  • associazioni datoriali di rappresentanza di uno dei settori e/o filiere individuati per l’intervento del Patto;
  • Camera di Commercio, Industria, Agricoltura e Artigianato;
  • Provincia/Città Metropolitana.

Il partenariato deve coinvolgere obbligatoriamente:

  • imprese con unità locali iscritte nel relativo registro presso le competenti Camere di Commercio, Industria, Agricoltura e Artigianato del comparto oggetto di intervento, ovvero soggetti rappresentativi del mondo datoriale di riferimento rispetto ai contenuti del Patto;
  • i principali soggetti rientranti nei Distretti del Commercio o che hanno costituito filiere produttive e di servizi ed ecosistemi industriali, produttivi ed economici;
  • organizzazioni sindacali firmatarie di contratti collettivi nazionali maggiormente rappresentative sul piano territoriale e/o settoriale,

e deve comprendere almeno ulteriori 3 categorie di soggetti tra i seguenti: reti di enti locali territoriali (Comuni); fondi interprofessionali; enti bilaterali per la formazione; associazioni od albi e ordini professionali; istituti di credito; fondazioni bancarie; università, enti ed organismi di ricerca e sostegno all’innovazione, inclusi acceleratori ed incubatori; istituzioni scolastiche, formative, e fondazioni ITS o (preferibilmente) reti tra queste; reti tra operatori accreditati ai servizi al lavoro e/o alla formazione di Regione Lombardia e loro Associazioni; consulenti/società di outplacement; organizzazioni del terzo settore.

Le proposte dovranno essere presentate a partire dal 16 gennaio ed entro il 28 febbraio 2023.

I partenariati interessati a candidarsi sono chiamati ad individuare:

  • i soggetti che costituiranno il partenariato volto alla creazione del Patto;
  • il territorio, settore e/o filiera nell’ambito del quale attivare il Patto e i successivi interventi connessi;
  • i fabbisogni delle competenze del territorio, settore e/o filiera individuati, emersi in esito alla realizzazione di analisi, ricerche e studi, e che non trovano piena risposta nelle misure di politica attiva ad oggi in corso di realizzazione;
  • una prima proposta di interventi che intendono attuare al fine di soddisfare i fabbisogni individuati.

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