La Lombardia continua ad attrarre investimenti
Nonostante il periodo complicato caratterizzato dall’aumento dei costi energetici e delle mate...
ApprofondisciIl decreto del ministero dello Sviluppo economico è stato registrato dalla Corte dei conti.
Il decreto attuativo fissa una dote di 750 milioni: 600 per la concessione delle agevolazioni nella forma del finanziamento agevolato a valere sulle risorse del Fondo rotativo per il sostegno alle imprese della Cassa depositi e prestiti e 150 per contributi a fondo perduto, a valere sul Fondo crescita sostenibile.
Possono richiedere l’incentivo le imprese di qualsiasi dimensione che svolgono attività industriali, agroindustriali, artigiane, di servizi all’industria e centri di ricerca, e che presentano progetti – anche in forma congiunta tra loro – di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale e/o, limitatamente alle Pmi, di industrializzazione dei risultati della R&S. Sei gli ambiti di intervento ammessi: decarbonizzazione dell’economia, economia circolare, riduzione dell’uso della plastica, rigenerazione urbana, turismo sostenibile, mitigazione dei rischi del cambiamento climatico. I progetti devono prevedere spese e costi ammissibili tra 3 e 40 milioni, essere realizzati sul territorio nazionale, avere una durata compresa tra 12 e 36 mesi.
Un successivo decreto direttoriale del Mise definirà nel dettaglio le procedure per le domande e le istruttorie. Ci sarà comunque un doppio canale di accesso. Per i progetti con spese e costi ammissibili tra 3 e 10 milioni è prevista la procedura a sportello; per i progetti oltre 10 e fino a 40 milioni scatterà la procedura negoziale. Nella fascia 3-10 milioni una quota pari al 60% delle risorse è riservata a Pmi e reti di imprese e una sottoriserva del 25% alle micro e piccole imprese.
Servirà invece una notifica individuale e l’autorizzazione della Commissione Ue per i progetti di maggiori dimensioni, cioè oltre 20 milioni di aiuto per la ricerca industriale, oltre 15 milioni per lo sviluppo sperimentale e oltre 7,5 milioni per investimenti di industrializzazione. Le agevolazioni concesse in relazione ai progetti di ricerca e sviluppo non saranno cumulabili, con riferimento alle medesime spese, con altre agevolazioni pubbliche classificate come aiuti di Stato.
I contributi a fondo perduto potranno arrivare al 15% delle spese ammissibili come contributo alla spesa e al 10% come contributo in conto impianti. Il finanziamento agevolato invece, a un tasso non inferiore allo 0,50 per cento nominale annuo, deve coprire una percentuale nominale delle spese tra il 50 e il 70% e deve necessariamente essere accompagnato da un finanziamento bancario (per almeno il 10%) che sarà regolato secondo una convenzione tra Mise, Abi e Cassa depositi e prestiti.
(Fonte: Il Sole 24 Ore)
Nonostante il periodo complicato caratterizzato dall’aumento dei costi energetici e delle mate...
ApprofondisciSi tratta delle garanzie U35 e GR8, focalizzate sui temi energetici. A seguito della decisione di Br...
ApprofondisciLa revisione del PNRR apre la strada al rinnovo del piano, ora ribattezzato Transizione 5.0. Il focu...
ApprofondisciRispettare l’ambiente anche con piccoli gesti
Questa schermata consente al tuo monitor di consumare meno energia quando il computer sta inattivo o quando ti allontani.
Per riprendere la navigazione ti basterà cliccare un punto qualsiasi dello schermo.