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Il factoring, un’importante leva finanziaria a disposizione delle imprese, fatica a decollare pienamente in Italia nonostante il volume d’affari attorno ai 3 miliardi di euro nel 2022. Tuttavia, secondo uno studio condotto da Deloitte e Assifact, l’Associazione italiana per il factoring, le prospettive sono incoraggianti. Si prevede che la domanda di factoring da parte di aziende italiane, alle prese con la necessità di liquidità nel 2024, possa offrire un mercato potenziale di 40 miliardi, in crescita rispetto ai 34 miliardi del 2022 e ai 38 miliardi di quest’anno.
Attualmente, le imprese medio-grandi del settore manifatturiero sono le principali utilizzatrici di questo strumento, ma il factoring può essere impiegato anche da imprese in difficoltà finanziaria per accedere a liquidità senza ricorrere a indebitamento bancario. Nel corso del 2023, il valore del turnover, ovvero il totale dei crediti ceduti dalle aziende, dovrebbe raggiungere i 290 miliardi, per poi crescere a circa 295 miliardi nel 2024, superando i 287 miliardi del 2022. Si prevede una crescita moderata del 4,6% per il prossimo anno.
Secondo il report di Deloitte, alla fine dell’anno potrebbe verificarsi una situazione di vulnerabilità finanziaria per una azienda su due, in aumento rispetto al 42% del 2019. Il factoring è visto come una soluzione per sostenere il rilancio delle imprese in difficoltà finanziaria e prevenire i rischi di dissesto nelle fasi pre-crisi. Anche se si prevede un aumento del tasso di deterioramento dei crediti (3,8% nel 2023 rispetto al 2,3% del 2022), le società di factoring sono in grado di gestire in modo efficace il rischio di credito, con una quota di crediti deteriorati sul portafoglio distressed allineata al factoring tradizionale.
Il factoring si dimostra un valido partner strategico, supportando la gestione dei crediti commerciali, ottimizzando la struttura finanziaria delle imprese e sviluppando le relazioni di filiera. In particolare, per le imprese in difficoltà, le società di factoring possono svolgere un ruolo chiave nel processo di risanamento, collaborando sinergicamente con gli altri attori coinvolti.
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