Sa Finance al fianco della Filiera dell’Ottone: un modello di eccellenza e sostenibilità
Oggi il Giornale di Brescia ha sottolineato l’importanza di creare sistemi produttivi sinergic...
ApprofondisciDurante la sessione del 16 ottobre, il Consiglio dei Ministri ha dato l’ok al Documento programmatico di bilancio (DPB), successivamente inviato alla Commissione UE, basato sulle previsioni fornite dalla NADEF e sulla struttura della legge di Bilancio 2024. Sono state anche prese in considerazione preliminarmente le azioni legate alla delega fiscale per l’implementazione del primo step di riforma dell’IRPEF e riguardo alla fiscalità globale con la Global Minimum tax. In seguito, è stato ratificato un decreto legge contenente “interventi urgenti di natura economica e fiscale, in supporto degli enti locali, a difesa del lavoro e per necessità pressanti”, allocando i 3,2 miliardi ottenuti come deficit anticipato dalla NADEF.
Dimensioni della Manovra Finanziaria.
La Manovra Finanziaria si attesta sui 24 miliardi, con 16 miliardi derivanti dall’extra deficit e 8 miliardi frutto di tagli alle spese dei vari Ministeri, calcolati come il 5% di tutte le uscite discrezionali, escludendo le regioni e gli enti locali. Si registrano incrementi nelle accise sul tabacco. Secondo il Ministero dell’Economia e delle Finanze, la Manovra rispetta i criteri UE e considera l’attuale quadro economico, pesantemente influenzato dall’inflazione, dai crescenti costi energetici, dalle tensioni globali dovute al conflitto tra Russia e Ucraina e dalla recente instabilità in Medio Oriente. In una conferenza stampa è stata sottolineata l’importanza del contesto economico attuale, evidenziando il costo del “servizio” del debito pubblico: circa 13 miliardi in più di interessi, a causa delle decisioni restrittive della Banca Centrale Europea, e circa 20 miliardi legati al superbonus. La Manovra, come evidenziato, mira a focalizzare le risorse su alcune priorità chiave, proteggendo in particolare le fasce più vulnerabili all’inflazione. Quali sono le misure principali adottate e cosa sarà integrato nella Manovra finanziaria?
Fisco.
All’interno dell’attuazione della delega fiscale, si integrano le prime due aliquote IRPEF, riducendo gli scaglioni da quattro a tre. Nello specifico, fino a 28 mila euro il tasso sarà del 23%, tra 28 mila e 50 mila euro sarà del 35%, e oltre 50 mila euro sarà del 43%. Si estende anche la soglia della no tax area per i redditi da lavoro a 8.500 euro, equiparandola ai redditi pensionistici. Una nota del Ministero dell’Economia e delle Finanze evidenzia che, combinando la riduzione del cuneo contributivo e la nuova aliquota IRPEF, i lavoratori avranno un incremento salariale fino a 1.298 euro all’anno (per 27.500 euro lordi annui). Tuttavia, per i redditi più alti, l’effetto viene neutralizzato con una diminuzione delle detrazioni fiscali per redditi sopra i 50.000 euro, applicate solo oltre una franchigia di 260 euro. La flat tax al 15% per i lavoratori autonomi rimane confermata. Inoltre, per l’anno fiscale 2023, coloro che dichiarano guadagni o compensi fino a 170 mila euro dovranno versare la seconda rata di acconto, escludendo i contributi previdenziali, entro il 16 gennaio dell’anno seguente o in cinque rate mensili uguali, iniziando da gennaio e scadendo il 16 di ogni mese. Le rate dopo la prima avranno interessi. Dal 1° gennaio 2024, verrà implementata la global minimum tax al 15% per i conglomerati con un fatturato superiore a 750 milioni di euro. Come specificato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, questa regola segue le direttive UE e l’approccio del G20 e dell’OCSE, mirando a limitare le distorsioni create dalle diverse tasse nei vari paesi. Il provvedimento include anche un set di azioni sulla fiscalità globale, fornendo regolamenti chiari e semplificazioni per individui e società che risiedono o desiderano trasferirsi in Italia.
Occupazione.
Per quanto riguarda il settore del lavoro, viene ribadita la riduzione del cuneo fiscale: 6 punti per i redditi fino a 35.000 euro e 7 punti per quelli fino a 25.000 euro. Sono previsti incentivi all’assunzione seguendo la logica “più assumi, meno paghi”. In dettaglio, è stato presentato un super bonus sulla spesa del lavoro per chi assume a tempo indeterminato: 120% per le assunzioni generali e 130% se si tratta di madri, under 30, beneficiari del reddito di cittadinanza e persone con disabilità. La crescente detrazione è associata alla revoca dell’ACE. Questo incentivo si combina con gli sgravi contributivi per chi assume nel Sud e nelle aree speciali, come previsto dal decreto Sud. Riguardo al welfare aziendale, i fringe benefit sono fissati a 2.000 euro per chi ha figli e 1.000 euro per gli altri dipendenti. Con l’obiettivo di equilibrare vita e lavoro, si potenzia il congedo parentale e si amplia il fondo per gli asili nido. Si programma anche uno sgravio contributivo per le madri con almeno due bambini: fino ai 10 anni del più giovane se sono due, 18 se sono tre. Vengono poi allocati oltre 7 miliardi per gli aumenti contrattuali del settore pubblico, con oltre 2 miliardi per la sanità e 5 miliardi per gli altri settori, con un focus sul sistema di sicurezza. Per i lavoratori autonomi, l’ammortizzatore ISCRO viene esteso per altri tre anni.
Pensioni.
Riguardo all’ambito pensionistico, il decreto Anticipi, in linea con quanto delineato nella NADEF, prevede l’anticipazione al 1° novembre 2022 del conguaglio per l’aggiustamento delle pensioni. L’adeguamento seguirà la struttura stabilita nella precedente legge di Bilancio: 100% di adeguamento per le pensioni fino a 4 volte il minimo, 85% tra 4 e 5 volte, 53% tra 5 e 6 volte, 47% tra 6 e 8 volte, 37% tra 8 e 10 volte e 32% per pensioni superiori a 10 volte il minimo.
Relativamente alle modalità di pensionamento, è stato annunciato un adattamento della quota 103, con un incremento dell’età richiesta mantenendo invariati i requisiti contributivi.
Un punto focale è stato dato alle pensioni dei giovani con regime “contributivo”, per i quali si prevede una modifica dei requisiti per accedere ai benefici pensionistici.
Imprese.
La Manovra presta una particolare attenzione all’ambito delle imprese, cercando di fornire strumenti e incentivi che supportino la crescita e la trasformazione delle aziende italiane, soprattutto alla luce delle nuove sfide poste dalla digitalizzazione e dalla transizione ecologica.
1. Riforma delle Garanzie Pubbliche: Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha approvato una riforma per la gestione delle garanzie pubbliche, con l’obiettivo di orientare questo strumento finanziario verso investimenti che presentano un elevato valore aggiunto. L’attenzione è particolarmente rivolta a progetti nelle infrastrutture essenziali e che sostengono la transizione verde, digitale e tecnologica delle imprese. Questa riforma ha l’obiettivo di rendere le garanzie un mezzo per stimolare investimenti veramente innovativi e per attirare capitale privato in ambiti strategici;
2. Plastic e Sugar Tax: È stato deciso di posticipare l’entrata in vigore di queste due tasse al 1° luglio 2024. Questa decisione può dare alle imprese più tempo per adattarsi alle nuove normative e per pianificare strategie commerciali e produttive adeguate;
3. Incentivi per il Mezzogiorno: Si prevede un credito di imposta per le aziende che investono nell’acquisto di beni strumentali destinati a strutture produttive situate nelle regioni del Mezzogiorno d’Italia. Questo incentivo ha l’obiettivo di stimolare lo sviluppo economico e industriale in queste regioni, cercando di ridurre il divario economico e infrastrutturale tra Nord e Sud;
4. Fondi per lo Sviluppo: La Manovra stanzia 1,8 miliardi di euro per il 2024 per sostenere le imprese. A questi fondi si aggiungono risorse ulteriori destinate ai contratti di sviluppo e all’iniziativa “nuova Sabatini”, strumenti mirati a promuovere la modernizzazione e l’espansione delle imprese italiane.
In sintesi, con queste misure, la Manovra cerca di fornire un quadro di supporto alle imprese italiane, favorendo investimenti mirati, sostenendo la modernizzazione e offrendo incentivi fiscali e finanziari per la crescita e la competitività.
(fonte: Ipsoa)
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