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ApprofondisciIl maxi-decreto prevede una serie di misure volte a calmierare i prezzi e ad evitare potenziali speculazioni di mercato.
Taglio delle accise: il Governo ha stabilito un taglio delle accise pari a 8,5 centesimi, per la durata di un mese, in relazione a benzina, gasolio e GPL nella seguente misura. Il taglio delle accise produce una riduzione del costo del carburante, che subirà una sorta di sconto di 25 centesimi al litro fino a fine aprile (30 giorni dalla data di entrata in vigore del provvedimento). Il Governo interviene dunque con un taglio che riduce solo in piccola parte i rincari da inizio anno, senza assorbirli.
Sorveglianza sui prezzi. Potenziati attività e strumenti di “Mister prezzi”, Garante per la sorveglianza dei prezzi istituito presso il Ministero dello sviluppo economico. Inoltre, il Garante potrà richiedere alle imprese elementi specifici sulle motivazioni che hanno determinato le variazioni di prezzo. I titolari dei contratti di approvvigionamento di gas per il mercato italiano saranno tenuti a trasmettere al Ministero della transizione ecologica e all’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) i contratti sottoscritti o da sottoscrivere.
Buoni benzina ai dipendenti. Il decreto prevede che, per il 2022 l’importo del valore di buoni benzina o analoghi titoli ceduti a titolo gratuito da aziende private ai lavoratori dipendenti per l’acquisto di carburanti, nel limite di 200 euro per lavoratore non concorre alla formazione del reddito.
Caro bolletta: misure per famiglie e imprese. Ci sono nuovi aiuti rispetto a quelli già previsti dal Decreto Bollette del 1° marzo, che riguardano le bollette energetiche, sia per le famiglie, per le quali viene potenziato il Bonus Sociale (Bonus acqua, luce e gas) – esteso a 5,2 milioni di famiglie (1,2 in più) grazie ad un’estensione del tetto ISEE da 8mila a 12mila euro – sia per le imprese. Previsti in particolare nuovi bonus fiscali e misure specifiche per le categorie più colpite dalla crisi energetica e dei carburanti.
Misure per tutte le imprese. Credito d’imposta del 12% sui costi della bolletta dell’energia elettrica per le imprese non energivore con contatori di potenza pari o superiore a 16,5kW nel caso di rincari del 30% rispetto al 2019. Il credito è cedibile a terzi, senza facoltà di successiva cessione, fatta salva la possibilità di due ulteriori cessioni a favore di banche e intermediari finanziari, società appartenenti a un gruppo bancario o imprese di assicurazione autorizzate ad operare in Italia.
Credito d’imposta del 20% a favore delle imprese per l’acquisto di gas naturale a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti nel secondo trimestre 2022.
Incremento crediti d’imposta, già riconosciuti dal decreto-legge n. 17/2020 (il decreto Bollette del 1° marzo), a favore delle imprese energivore (dal 20% al 25%); a favore delle imprese a forte consumo di gas naturale (dal 15% al 20%), con la possibilità di cedere il credito.
Rateizzazione bollette per i consumi energetici (energia e gas), per i mesi di maggio e giugno 2022, fino a 24 rate.
Integrazione salariale, con trattamento ordinario, in un numero definito di settimane da fruirsi entro il 31 dicembre 2022, per le imprese che hanno terminato la Cassa integrazione ordinaria (nel limite di spesa di 150 milioni nell’anno). La disposizione si applica anche alle imprese del settore turistico.
Esonero contributivo per assunzione a tempo indeterminato di lavoratori subordinati provenienti da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale esteso ai lavoratori licenziati per riduzione di personale nei 6 mesi precedenti e a quelli impiegati in rami d’azienda oggetto di trasferimento.
Sono inoltre previste misure per i settori più colpiti, con fondi dedicati al sostegno dei settori autotrasporto, agricoltura, pesca e turismo (credito d’imposta IMU nel Turismo, al 50% per imprese turistico-recettive, compresa l’attività agrituristica).
Sullo sfondo, c’è il vertice europeo del 24 e 25 marzo, in vista del quale il premier ha già incontrato il collega spagnolo, quello portoghese e quello greco. Al centro del Consiglio UE c’è proprio il capitolo energia, oltre all’emergenza guerra e alla ripartenza post Covid. Allo studio, strategie per una gestione comune del mercato energetico e l’ipotesi di calmierare nell’immediato il costo dell’energia.
(Fonte: pmi.it)
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