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Decreto biometano: 1,73 miliardi per incentivare la produzione di biogas

Lo prevede il decreto del Ministero della transizione ecologica del 15 settembre 2022 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 26 ottobre.

Sono disponibili 1,73 miliardi di euro, mobilitati tramite il PNRR (Missione 2, Componente 2, Investimento 1.4), da spendere entro il 2026, per incentivare la produzione di biometano immesso nella rete del gas naturale, ottenuto da nuovi impianti e dalla riconversione di impianti a biogas agricoli esistenti. Non si tratta di un semplice regime di aiuto, ma piuttosto di un quadro organico di riforma delle misure di incentivo per lo sviluppo del biometano, secondo criteri di promozione dell’economia circolare.

Il biometano deve essere prodotto rispettando i requisiti di sostenibilità previsti dalla direttiva 2018/2001/UE, da impianti di nuova realizzazione, alimentati da matrici agricole e da rifiuti organici, oppure da impianti per la produzione di elettricità da biogas agricolo oggetto di riconversione.

Gli incentivi disponibili sono di due tipologie. La prima è un contributo in conto capitale sulle spese ammissibili dell’investimento che è riconosciuto applicando un’aliquota di sostegno massima del 40%, nei limiti di un costo standard di investimento definito nell’allegato 1 del decreto, differenziato tra impianti agricoli e quelli alimentati da rifiuti organici e tra nuovi impianti o riconversioni. Il secondo incentivo è una tariffa agevolata applicata alla produzione netta di biometano, riconosciuta al beneficiario per una durata di 15 anni ed erogata dalla data in entrata in esercizio dell’impianto. L’entità della tariffa incentivante varia da 62 a 115 euro/MWh, in funzione della capacità produttiva e della tipologia di impianto. Gli imprenditori che si aggiudicano le procedure competitive pubbliche periodicamente attivate ottengono entrambi gli incentivi, in quanto sono tra loro cumulabili.

Accedono alle procedure competitive i soggetti in possesso del titolo abilitativo alla costruzione e all’esercizio dell’impianto che dispongono di preventivo allacciamento rilasciato dal gestore della rete nel caso di impianti da connettere e che producono biometano conforme alle disposizioni europee di sostenibilità. Oltre agli imprenditori agricoli possono richiedere gli incentivi anche le imprese che svolgono attività industriale.

Tempistiche e modalità per i bandi. Il decreto biometano prevede l’obiettivo di raggiungere un volume di produzione da impianti nuovi e riconvertiti fino ad almeno 2,3 miliardi di metri cubi entro il 30 giugno del 2026. Inoltre è stabilito un target intermedio di 0,6 miliardi di metri cubi da produrre entro la fine del 2023. Per conseguire tali traguardi i fondi disponibili saranno utilizzati attraverso procedure competitive da attivare annualmente, di cui una entro la fine del corrente anno e due per ogni annualità nel 2023 e 2024. Le date e le modalità di svolgimento delle procedure competitive saranno disciplinate attraverso un decreto del MITE, redatto su proposta del gestore dei servizi energetici (GSE) che svolgerà il compito di gestire le istruttorie tecniche sulle domande e tutte le attività gestionali funzionali all’assegnazione degli incentivi.

La pubblicazione del decreto applicativo deve avvenire entro il 25 novembre prossimo. Il provvedimento conterrà gli schemi di avviso pubblico per ciascuna delle procedure competitive programmate; la modulistica per le domande di partecipazione e per l’accesso agli incentivi da parte dei potenziali beneficiari; la procedura e la documentazione da inviare per la verifica del rispetto dei requisiti richiesti; i contratti tipo da stipulare con il GSE; gli obblighi a carico dei beneficiari e le modalità per erogare gli incentivi.

(Fonte: Italia Oggi)

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