Credito d’imposta Ricerca e Sviluppo 2015–2019: le nuove regole che favoriscono le imprese

Buone notizie per le imprese che hanno usufruito del Bonus Ricerca & Sviluppo 2015–2019: le recenti sentenze del 2025 pongono fine alle contestazioni retroattive che applicavano criteri più restrittivi, come quelli del Manuale di Frascati.
Questa evoluzione normativa apre nuove possibilità per i progetti che fino ad oggi erano stati esclusi o considerati non ammissibili. Scopriamo insieme cosa cambia e quali vantaggi portano queste nuove regole.

Prima

  • L’Agenzia delle Entrate spesso contestava il Bonus Ricerca & Sviluppo 2015–2019 applicando retroattivamente i criteri del Manuale di Frascati (più restrittivi).
  • Molti progetti venivano considerati “mera copiatura” o privi di innovazione.
  • Le modifiche di processo erano quasi sempre escluse.

La situazione attuale, alla luce delle sentenze 2025

  • Stop all’uso retroattivo del Manuale di Frascati: per gli anni 2015–2019 vale solo la normativa dell’epoca.
  • Vengono riconosciute come attività R&S anche quelle basate su:
    • Selezione, ricombinazione e analisi critica di conoscenze esistenti (es. IA, big data).
    • Modifiche significative di processo o prodotto → ora considerate ammissibili.
  • I crediti contestati non possono essere qualificati “inesistenti” (quindi niente recuperi pesanti e sanzioni massime), al massimo “non spettanti”

Quali sono i vantaggi per le imprese?

👉 Le regole tornano più favorevoli ai contribuenti.
👉 Le contestazioni basate sul Manuale di Frascati non reggono più in giudizio.
👉 Molti progetti prima esclusi oggi risultano ammissibili.

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