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ApprofondisciCredito d’imposta formazione 4.0: come comportarsi in caso di controlli
Il credito d’imposta per la formazione 4.0 è un incentivo che ha supportato le imprese italiane, di ogni dimensione e settore, nella trasformazione tecnologica e digitale.
Questo strumento finanziario copre le spese per la formazione dei dipendenti nelle tecnologie abilitanti previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0.
Introdotto con la Legge di Bilancio 2018 e conclusosi nel 2022, il credito d’imposta è oggi oggetto di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. Questi accertamenti mirano a verificare la correttezza nell’utilizzo del credito in compensazione da parte dei beneficiari. Per superare tali controlli, le imprese devono adempiere a specifici obblighi documentali e dichiarativi.
Documentazione obbligatoria da conservare
Le imprese devono predisporre e conservare i seguenti documenti per dimostrare la corretta fruizione del credito d’imposta:
- Dichiarazione del legale rappresentante:
Attesta il rilascio della certificazione ai dipendenti per la partecipazione alla formazione, indicando gli ambiti aziendali previsti dall’allegato “A” della legge n. 205/2017 e le competenze acquisite. - Certificazione del revisore contabile:
Necessaria per le imprese non soggette a revisione legale. Deve essere rilasciata da un revisore legale o una società di revisione e conferma le spese ammissibili e la loro conformità alla documentazione contabile. - Relazione illustrativa:
Descrive le modalità organizzative e i contenuti della formazione.- Per formazione interna: redatta da un responsabile aziendale o un dipendente-tutor/docente.
- Per formazione esterna: redatta dall’ente formatore incaricato.
- Registri nominativi:
Firmati dai partecipanti e dal docente, tutor o formatore esterno, con indicazione di date e orari delle sessioni formative. - Documentazione contabile e amministrativa:
Dimostra l’applicazione corretta del credito d’imposta. - Contratto collettivo aziendale o territoriale:
Obbligatorio per progetti realizzati nel 2018 e 2019, deve essere depositato presso l’ITL (Ispettorato Territoriale del Lavoro) competente.
Rischi e conseguenze
La mancanza o inesattezza della documentazione può comportare:
- Recupero del credito indebitamente utilizzato, con l’aggiunta di interessi e sanzioni.
- Nei casi più gravi, l’Agenzia delle Entrate può contestare il reato di indebita compensazione, con implicazioni penali.
Per evitare questi rischi, è fondamentale rispettare gli obblighi di documentazione e conservare tutte le prove relative alla formazione finanziata.
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