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Crediti d’imposta ricerca e sviluppo: ok anche la fase di realizzazione dei prototipi

Sono salvaguardati i progetti già approvati da enti pubblici, centri di alta competenza o poli tecnologici.

Credito d’imposta per la Ricerca e Sviluppo: sono salvaguardati i progetti già approvati da enti pubblici, centri di alta competenza o poli tecnologici. Le linee guida per la qualificazione delle attività di ricerca e sviluppo, innovazione, design e ideazione estetica, approvate dal Mimit con decreto direttoriale del 4 luglio 2024, invitano certificatori e imprese a partire dallo stato attuale della tecnologia. Tuttavia, non basta che un prodotto o servizio non sia presente sul mercato; è importante che, se la ricerca era sconosciuta, venga considerata nuova per il settore. Le linee guida offrono diverse indicazioni per le valutazioni; la parte più complessa, se non ancora affrontata, è ricostruire la situazione esistente all’inizio del progetto.

Un punto chiaro è che un progetto è considerato ammissibile se ha già ricevuto una valutazione positiva dell’attività di ricerca e sviluppo da parte di enti pubblici, centri di alta competenza o poli tecnologici. Questi casi solitamente emergono durante l’erogazione di finanziamenti o nei bandi di gara. Se tale condizione è presente, essa è rilevante anche per la certificazione del credito d’imposta. Il certificatore deve valutare solo se ci sono differenze significative nei presupposti o negli obiettivi dei bandi o delle finalità iniziali.

Le linee guida si concentrano sullo stato dell’arte per identificare l’innovazione nel settore. Questo è rappresentato da quanto emerge da pubblicazioni, brevetti, convegni nazionali o internazionali, banche dati, bandi pubblici di gara o documentazione analoga. Tuttavia, precisano che non basta osservare i prodotti della concorrenza o notare l’assenza di un determinato prodotto o servizio sul mercato per stabilire l’innovatività.

Sottolineano che, basandosi su queste fonti, non è sempre possibile avere la certezza di sviluppare un nuovo prodotto agevolabile. Inoltre, la descrizione di un brevetto può fornire gli elementi di un’invenzione, ma non necessariamente chiarisce come questa possa essere concretamente realizzata o industrializzata su larga scala. Allo stesso modo, un articolo su una rivista specializzata può descrivere una reazione chimica particolare, ma non spiegare come replicarla fuori dal laboratorio o soddisfare requisiti di sicurezza e affidabilità.

Pertanto, concludono che, nonostante lo stato dell’arte comprenda determinate soluzioni, le attività svolte potrebbero comunque rientrare nel perimetro della ricerca e sviluppo agevolabile, poiché non tutte le informazioni sono accessibili e disponibili.

I certificatori devono chiaramente esplicitare il punto di partenza del progetto, ovvero la base di conoscenze disponibili pubblicamente all’inizio, così come gli ostacoli tecnici o scientifici da superare per raggiungere gli obiettivi prefissati e il rischio di insuccesso. Devono analizzare attentamente gli obiettivi specifici di ciascuna fase del progetto per verificare se prevedono l’acquisizione di nuova conoscenza scientifica o tecnologica e se contribuiscono significativamente all’innovazione del prodotto o servizio. Le analisi non devono entrare nel dettaglio di ogni singola attività giornaliera di un ricercatore.

Le linee guida specificano che, per lo sviluppo di una nuova autovettura con tecnologia innovativa, come un’auto elettrica, è evidente che lo studio e il test della nuova soluzione richiederanno la realizzazione di prototipi, comportando diverse attività tecniche in officina. Queste attività, prese singolarmente, potrebbero non essere innovative e quindi non qualificabili come ricerca e sviluppo. Tuttavia, il loro svolgimento, essendo finalizzato alla realizzazione di un prototipo necessario per testare la nuova tecnologia, rientra nelle fasi agevolabili di ricerca e sviluppo.

Sempre in riferimento ai progetti di sviluppo prodotto particolarmente complessi, è importante notare che a volte la componente di ricerca e sviluppo può risiedere non tanto nello sviluppo delle singole componenti, che potrebbero essere elementi standard, ma piuttosto nella loro integrazione. Questa integrazione può presentare difficoltà tecniche da superare o complessità dovute all’interazione tra le diverse parti.

Anche in questi casi, le linee guida specificano che la presenza di un obiettivo chiaramente predefinito all’inizio del progetto di ricerca è fondamentale per individuare e qualificare l’attività svolta.

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