Ricerca e sviluppo, sanatoria con saldo e stralcio al 50%
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ApprofondisciL’Albo dei Certificatori sarà attivo a partire dal 1° gennaio 2024. Durante il Convegno dei Commercialisti a Torino, il Ministro ha annunciato l’implementazione dell’Albo dei Certificatori per i crediti di ricerca e sviluppo, che rappresenterà un significativo passo avanti verso la semplificazione burocratica e la sicurezza fiscale per le imprese. Questa iniziativa, inizialmente introdotta con il Decreto Legislativo sulle semplificazioni fiscali nel giugno 2022, si concretizzerà dunque il prossimo anno.
L’obiettivo principale dell’Albo dei Certificatori è fornire un meccanismo di certificazione preventiva per le aziende che investono in ricerca e sviluppo. Tale approccio contribuirà a rafforzare la certezza in merito al diritto al credito d’imposta, riducendo le possibili controversie con l’Amministrazione Finanziaria.
Come misura transitoria, è stato esteso il termine per il riversamento dei crediti d’imposta preesistenti fino al 30 giugno 2024.
Le regole per ottenere questa certificazione sono state definite nel DPCM di settembre 2023. La certificazione diventa vincolante per l’Amministrazione Finanziaria, a meno che non si verifichino rappresentazioni errate dei fatti. Il decreto fornisce dettagli sui criteri di ammissione all’Albo, che è aperto a diverse entità, tra cui società di consulenza, università e centri di ricerca.
I crediti d’imposta coprono una vasta gamma di ambiti, tra cui ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design, innovazione 4.0 e transizione ecologica. Sono state apportate importanti modifiche nell’ambito farmaceutico, espandendo la portata del credito d’imposta per includere tutte le attività di ricerca nel settore, non solo i nuovi farmaci.
Le aziende interessate dovranno seguire le linee guida stabilite dal Ministero dello Sviluppo Economico e potranno richiedere la certificazione solo se non sono state riscontrate violazioni nell’uso dei crediti d’imposta. Prima che il nuovo sistema diventi operativo, sono necessari alcuni passaggi, inclusi l’approvazione della Corte dei Conti, la pubblicazione del DPCM sulla Gazzetta Ufficiale e la pubblicazione di un decreto direttoriale che chiarisca i dettagli relativi all’iscrizione all’Albo.
(fonte: mymatrix)
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