Ricerca e sviluppo, sanatoria con saldo e stralcio al 50%
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ApprofondisciIl nuovo aumento, il secondo di tale entità dopo quello deciso l’8 settembre, fa salire il costo del denaro dall’1,25% al 2%, livello massimo dal primo trimestre 2009.
I tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale sono stati innalzati rispettivamente al 2,00%, al 2,25% e all’1,50%, con effetto dal 2 novembre 2022.
Il board BCE prevede di aumentare ulteriormente i tassi di interesse per assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% a medio termine. “Esso definirà l’andamento dei tassi di riferimento in futuro in base all’evolvere delle prospettive per l’inflazione e l’economia, riflettendo un approccio secondo il quale le decisioni sui tassi vengono definite di volta in volta a ogni riunione”, viene sottolineato.
Il Consiglio direttivo ha deciso inoltre di modificare i termini e le condizioni applicati alla terza serie di operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (OMRLT-III), strumento che durante la fase acuta della pandemia è stato fondamentale per contrastare i rischi al ribasso per la stabilità dei prezzi. Oggi, lo strumento “deve essere ricalibrato per assicurare che sia coerente con il più ampio processo di normalizzazione della politica monetaria e rafforzi la trasmissione degli incrementi dei tassi di riferimento alle condizioni di concessione del credito bancario”, afferma la BCE.
A partire dal 23 novembre 2022 fino alla data di scadenza o rimborso anticipato di ogni rispettiva OMRLT-III in essere, il tasso di interesse sulle OMRLT-III sarà indicizzato alla media dei tassi di interesse di riferimento della BCE applicabili per ogni operazione in tale periodo. Il Consiglio direttivo ha deciso inoltre di offrire alle banche ulteriori date per il rimborso anticipato volontario degli importi.
Inoltre, il Consiglio direttivo ha deciso di fissare la remunerazione delle riserve obbligatorie detenute dagli enti creditizi presso l’Eurosistema al tasso della BCE sui depositi presso la banca centrale, allo scopo di allineare maggiormente tale remunerazione alle condizioni del mercato monetario.
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(fonte: borsaitaliana.it)
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