Cosa finanzia l’agevolazione Transizione 5.0?
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ApprofondisciDall’ultima riunione del Consiglio Affari Generali dell’Unione Europea tenutasi ieri a Bruxelles, sono state approvate le modifiche proposte dal governo italiano riguardo a 11 dei 28 obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) previsti per il primo semestre del 2023. Questi obiettivi sono legati alla quarta tranche di finanziamenti pari a 16,5 miliardi di euro. A questo punto, l’Italia può procedere ufficialmente con la richiesta di questa quarta tranche, tramite una formale istanza che il governo intende presentare nel corso della settimana.
L’approvazione dell’Unione Europea per le modifiche ai target previsti per ottenere i finanziamenti della quarta tranche rappresenta un passo cruciale nella gestione finanziaria del Piano, poiché consente a Roma di confermare l’obiettivo di ricevere i finanziamenti entro quest’anno (dopo aver già previsto l’arrivo di 18,5 miliardi di euro della terza tranche all’inizio di ottobre). Questo processo di valutazione non dovrebbe richiedere più di 60 giorni, dato il già complesso processo negoziale che ha accompagnato la revisione di questa parte del cronoprogramma.
La revisione più critica riguarda il cambiamento del target relativo agli alloggi per gli studenti universitari, che è stato spostato dalla terza alla quarta tranche. Il Ministro Raffaele Fitto ha convocato una riunione della cabina di regia per oggi per discutere questo aspetto.
Inoltre, sono state apportate modifiche anche agli incentivi per gli asili nido, alle colonnine elettriche, alla sperimentazione dell’uso dell’idrogeno nei trasporti ferroviari, agli ecobonus e sismabonus (includendo anche la possibilità di finanziare le caldaie a gas), alla promozione di imprese femminili e all’espansione di Cinecittà. Fitto ha accolto positivamente questi risultati, evidenziando una collaborazione intensa e proficua con la Commissione Europea. Tuttavia, ora si dovrà affrontare la revisione più ampia del Piano, che sarà una sfida impegnativa.
Nel secondo rapporto annuale dell’Unione Europea, pubblicato ieri, l’Italia è stata nuovamente inserita nell’elenco dei Paesi con “crescenti rischi di ritardi” riguardo all’attuazione del PNRR. Questa situazione è simile a quella di Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Romania e Slovenia. Tuttavia, un portavoce della Commissione ha rassicurato che l’adozione delle modifiche alla quarta tranche e la prossima revisione generale del Piano mirano a mitigare questi rischi.
Il rapporto dell’Unione Europea segnala anche ritardi significativi in Irlanda, Ungheria e Germania, sebbene il contributo finanziario di questi Paesi al Piano sia limitato. La Spagna ha ottenuto un miglioramento costante nell’attuazione del suo Piano. Altri Paesi, come Svezia e Finlandia, sono ancora alle prime fasi di attuazione.
L’Istat ha sottolineato che l’analisi degli ostacoli e dei fattori che hanno rallentato l’attuazione delle misure del PNRR a livello centrale e territoriale è complessa. In particolare, l’aumento dei prezzi nelle costruzioni rappresenta una delle principali sfide, con un aumento di circa 12 punti percentuali rispetto ai livelli di gennaio 2021, quando il Piano di ripresa e resilienza è stato avviato.
(fonte Il Sole 24 ore)
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