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ApprofondisciIl nuovo Quadro temporaneo permetterà di sostenere maggiormente gli investimenti funzionali alla transizione verso un’economia a emissioni zero e all’autonomia energetica dell’Unione, in sinergia con le modifiche apportate da Bruxelles al Regolamento generale di esenzione per categoria.
La normativa presentata dalla Commissione il 9 marzo va a modificare e prolungare l’attuale Quadro temporaneo sugli aiuti di Stato, il Temporary framework adottato il 23 marzo 2022 a sostegno dell’economia nel contesto della guerra in Ucraina e poi emendato il 20 luglio e il 28 ottobre alla luce della crisi energetica.
Le proposte della Commissione sul nuovo Quadro temporaneo di crisi e transizione e sulle modifiche mirate al Regolamento GBER rappresentano anche una risposta all’Inflation Reduction Act (IRA) degli Stati Uniti.
Un Quadro di crisi e transizione al posto del Temporary framework Ucraina.
Il Quadro temporaneo adottato dalla Commissione, a seguito della consultazione pubblica condotta nelle scorse settimane per raccogliere il punto di vista degli Stati membri, proroga il Temporary framework fino al 31 dicembre 2025 e lo modifica con l’introduzione di norme volte a facilitare il sostegno alla diffusione di tutte le energie rinnovabili, lo stoccaggio di energia e gli investimenti che contribuiscono alla decarbonizzazione.
Il nuovo Quadro di crisi e transizione:
Bruxelles propone anche di allentare le regole per gli aiuti agli investimenti produttivi relativi ad attrezzature ritenute strategiche per la transizione verso un’economia a zero emissioni nette. Aliquote di aiuto più elevate potranno essere concesse alle PMI, alle imprese situate in regioni svantaggiate e quando il sostegno è fornito in forma di agevolazioni fiscali, prestiti o garanzie.
In casi eccezionali gli Stati membri potranno contrastare il rischio di delocalizzazione degli investimenti fornendo al beneficiario lo stesso livello di sostegno che riceverebbe nell’ubicazione alternativa (il cosiddetto “aiuto complementare”) o l’importo necessario per incentivare l’impresa a localizzare l’investimento nello spazio economico europeo (il cosiddetto “divario di finanziamento”).
Questa opzione, molto rischiosa per l’unità del mercato interno alla luce delle differenze tra le economie dell’Unione, è soggetta a precise clausole di salvaguardia.
Il nuovo Quadro è suddiviso in Sezioni e in sottosezioni, che disciplinano le tipologie di aiuti e i criteri per la loro ammissibilità:
Le modifiche al Regolamento GBER.
Questo nuovo Temporary framework è ulteriore rispetto alla revisione del Regolamento generale di esenzione per categoria, il testo che individua i casi esonerati dall’obbligo di notifica preventiva alla Commissione, consentendo agli Stati membri di concedere direttamente gli aiuti e di informarne l’Esecutivo UE solo ex post.
L’aggiornamento del Regolamento GBER introduce maggiore flessibilità riducendo i vincoli per gli aiuti ai settori strategici per la transizione green, dall’idrogeno alle auto elettriche, e limitando ulteriormente i casi che richiedono la notifica preventiva a Bruxelles.
In particolare, le nuove regole:
Una volta tradotto in tutte le lingue ufficiali dell’UE, il Regolamento GBER rivisto sarà adottato formalmente nelle prossime settimane.
(fonte: fasi)
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