Sa Finance al fianco della Filiera dell’Ottone: un modello di eccellenza e sostenibilità
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ApprofondisciLa nuova Sabatini ammette la possibilità di cedere in prestito d’uso a un’altra azienda un bene acquistato grazie all’agevolazione: lo conferma il Ministero dello sviluppo economico, con la raccomandazione, però, all’impresa di trasmettere la documentazione al Ministero stesso per la sua valutazione.
La cessione deve risultare da un contratto, firmato dalle parti, che deve essere conservato all’interno della società beneficiaria per essere esibito in caso di controlli o ispezioni.
Il contratto deve contenere una serie di informazioni specifiche tra cui: l’ubicazione dell’unità produttiva nella quale verranno utilizzate le attrezzature oggetto di cessione; le finalità produttive (coerenti con quelle dell’impresa beneficiaria del contributo); la durata della cessione medesima.
Il contratto deve, inoltre, fare esplicito riferimento all’impegno dell’azienda a non distrarre le attrezzature dall’uso produttivo nei tre anni successivi alla data di completamento dell’investimento e all’irrevocabilità dell’affitto-comodato per i suddetti tre anni. Inoltre, le attrezzature cedute in prestito d’uso devono essere contabilizzate come tali nell’attivo dello stato patrimoniale (sezione BII3) della società beneficiaria dell’agevolazione.
Nel modulo di domanda “nuova Sabatini” deve essere riportata la sede operativa dell’impresa richiedente. Una volta formalizzata la cessione, deve essere inviato al Ministero l’atto registrato, dal quale risulti la cessione delle attrezzature in affitto/comodato, l’ubicazione dell’unità produttiva in cui verranno installate e la durata dell’affitto/comodato.
I beni dati in comodato devono essere dotati di autonomia funzionale, ed essere correlati all’attività produttiva svolta dall’azienda.
Le imprese possono presentare domanda compilando il modulo messo a disposizione dal Ministero dello Sviluppo economico e inviandolo alla banca convenzionata per chiedere il finanziamento a copertura delle spese da sostenere; il contributo è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento, a un tasso d’interesse annuo pari al 2,75% per gli investimenti ordinari e 3,575% per gli investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti.
Il finanziamento può – infine – essere assistito dalla garanzia del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, a copertura fino all’80% dell’ammontare del finanziamento stesso, e può avere una durata non superiore a cinque anni, con importo compreso tra i 20mila euro e i 4 milioni di euro.
(Fonte: Il Sole 24 ore)
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