Macchine utensili: cresce l’industria italiana nel 2023

Il comparto ha fatto registrare un aumento del 3,8% rispetto all’anno precedente, per un totale di 7.560 milioni di euro.

UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE ha comunicato durante la consueta conferenza stampa di fine anno che l’industria italiana delle macchine utensili, robot e automazione sta vivendo una fase positiva nel 2023, con prospettive incoraggianti per il 2024. Nonostante alcune sfide interne, il settore registra una robusta crescita trainata dalle esportazioni e dall’innovazione tecnologica.

Nel corso del 2023, l’industria ha raggiunto un nuovo record di produzione, registrando un aumento del 3,8% rispetto all’anno precedente, per un totale di 7.560 milioni di euro. Questo risultato è stato principalmente influenzato dall’incremento delle esportazioni, che hanno segnato un aumento del 10,3%, raggiungendo la cifra di 3.825 milioni di euro. Le esportazioni verso importanti mercati come Stati Uniti, Germania, Cina, Francia e Polonia hanno contribuito in modo significativo, mentre le consegne sul mercato interno hanno subito una leggera contrazione del 2%, attestandosi a 3.735 milioni di euro.

Le prospettive per il 2024 indicano un ulteriore aumento della produzione, prevista a 7.595 milioni di euro (+0,5% rispetto al 2023), trainato da un incremento delle esportazioni stimate a 4.070 milioni di euro (+6,4%). Si prevede, tuttavia, una diminuzione delle consegne sul mercato interno del 5,6%, in linea con una riduzione del consumo domestico.

Inoltre, è stato annunciato un piano di collaborazione tra le industrie delle macchine utensili italiane e tedesche al fine di consolidare i rapporti tra due dei principali sistemi industriali mondiali nel settore. Ulteriori iniziative di internazionalizzazione sono in corso in India e Vietnam.

Sebbene si registri una contrazione degli investimenti interni nel 2023, è evidente la volontà del settore manifatturiero italiano di continuare la transizione digitale.

Sono stati auspicati ulteriori incentivi per gli investimenti di piccola taglia e l’aumento dell’aliquota del credito d’imposta per sostenere la transizione digitale delle imprese più piccole.

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