Transizione digitale ed ecologica Simest: cumulabilità, a quali condizioni?

Diventa cruciale, sotto la guida di un consulente esperto, pianificare gli investimenti per ottenere il massimo vantaggio.

Le tre misure promosse da Simest e relative a sviluppo dell’e-commerce, partecipazione a fiere e missioni e investimenti in transizione digitale e ecologica sono state di recente modificate dalla società che fa capo al Gruppo Cassa Depositi e Prestiti.

In particolare, è stata anticipata al 10 maggio la chiusura dello sportello per la presentazione delle domande (inizialmente fissata al 31 maggio), il quale aprirà il 3 maggio e potrà chiudere anche prima del 10, in caso di esaurimento anticipato dei fondi a disposizione.

L’altra novità importante riguarda la misura Transizione digitale ed ecologica, che viene estesa anche alle mid-cap (con meno di 1.500 dipendenti), e per la quale il massimale di finanziamento passa da 300.000 a 1.000.000 di euro (sempre con la possibilità di ottenere fino al 40% dell’agevolazione a fondo perduto).

Quanto al tema del cumulo con altre agevolazioni, di fondamentale importanza nell’ottica di ottenere il massimo vantaggio possibile, Simest ha riconfermato (su nostra diretta sollecitazione) l’impossibilità di cumulare l’agevolazione prevista dalla misura Transizione digitale ed ecologica con il credito d’imposta beni strumentali 4.0.

L’impresa che investa in un bene con caratteristiche 4.0 potrà richiedere il credito d’imposta sulla differenza tra il valore del bene e la quota dedicata al bando Simest.
In termini pratici e a titolo di esempio, questo significa che a fronte di un investimento (poniamo) di 1.300.000 euro, potremo applicare sulla quota fino a 1 milione (nuovo massimale della misura Transizione) l’agevolazione Simest (finanziamento agevolato, di cui fino al 40% può essere a fondo perduto), mentre sulla restante parte di 300.000 euro si potrà beneficiare del credito d’imposta 4.0, fatta salva la verifica dei requisiti previsti.

(Fonte: Centro studi SA Finance)