Transizione 4.0: il ruolo chiave dell’acconto del 20% per accedere agli incentivi

Con l’introduzione del limite di spesa di 2,2 miliardi di euro per gli incentivi fiscali legati alla Transizione 4.0 per il 2025, viene ridotta la disponibilità dei fondi a disposizione per le imprese: solo i primi a muoversi si potranno aggiudicare il credito. Tuttavia, questo limite si applica soltanto agli investimenti effettuati nel corso del 2025 e potrà estendersi fino al 30 giugno 2026, a condizione che entro il 2025 sia stato versato un acconto pari almeno al 20% del costo del bene acquistato.

Stop al credito d’imposta per i software 4.0

Dal 1° gennaio 2025, non sarà più disponibile il credito d’imposta del 10% per l’acquisto di beni immateriali 4.0, come i software. La misura, inizialmente prevista fino al 2026, è stata anticipatamente eliminata per favorire la transizione verso il piano Transizione 5.0, che punta a integrare la digitalizzazione con obiettivi di efficienza energetica.

Come funziona il nuovo sistema di controllo?

1️⃣ Le imprese dovranno inviare al MIMIT (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) una comunicazione telematica con le spese effettuate e l’importo del credito richiesto.
2️⃣ Il MIMIT trasmetterà questi dati all’Agenzia delle Entrate, che autorizzerà l’utilizzo del credito.
3️⃣ Raggiunto il limite di spesa totale, il sistema non accetterà ulteriori richieste.

Questo meccanismo garantisce una gestione più rigorosa dei fondi, assicurando la sostenibilità delle agevolazioni e impedendo un eccesso di richieste.

Conclusioni

Con risorse limitate e nuove regole più stringenti, è fondamentale pianificare per tempo gli investimenti, garantendo il versamento dell’acconto del 20% entro il 2025. Muoversi con anticipo può fare la differenza per accedere agli incentivi ancora disponibili. Per informazioni dettagliate o supporto nella gestione delle domande, non esitate a contattarci!