Liquidità PMI: in vista aumento massimali, periodi di ammortamento e autocertificazione

Le Commissioni alla Camera stanno apportando significative modifiche al decreto liquidità. Il Fondo di garanzia pronto a garantire per 500 miliardi di euro.

Da 25 a 30 mila euro di ammontare e da 6 a 10 anni per la restituzione e via libera all’autocertificazione. Potrebbero esserci importanti novità sui prestiti alle aziende garantiti dallo Stato e previsti nel “vecchio” decreto liquidità. Gli emendamenti approvati dalle commissioni alla Camera, stanno, infatti, modificando il testo originario integrandolo con nuovi contenuti.

Ecco cosa potrebbe cambiare rispetto al primo testo:

• Salirebbe a 30 mila euro il tetto massimo dei prestiti garantiti dallo Stato al 100 per cento (nel testo originario il tetto massimo era 25 mila euro)
• Salirebbero da 6 a 10 gli anni per l’ammortamento del prestito
• Verrebbe inserita, per velocizzare i tempi di istruttoria, l’autocertificazione per le imprese richiedenti in materia di dati aziendali, lealtà fiscale e dichiarazione antimafia (non sarebbero previsti obblighi di istruttoria successiva per le banche)
• I tassi di interesse applicabili potrebbero essere obbligatoriamente non superiori al tasso di rendistato (rendimento di un campione di titoli pubblici a tasso fisso) con durata analoga al finanziamento aumentato dello 0,2 per cento.
• Verrebbero dilatati a 30 anni (in precedenza erano 6) i tempi di restituzione dei prestiti fino a 800.000 euro (con garanzia 90 per cento dello Stato e 10 per cento di un Confidi)
• Le imprese beneficiarie dei prestiti dovrebbero attivare un conto corrente dedicato, anche per facilitare eventuali controlli

L’introduzione di queste novità potrebbe ora sbloccare il ricorso delle PMI alle garanzie del Fondo (che potrebbe garantire per 500 miliardi di euro), dopo che le richieste (alla data del 20 maggio) erano circa 300 mila per un controvalore di poco inferiore ai 14 miliardi di euro.

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