Credito Adesso Evolution: uno strumento strategico per supplire alle esigenze di liquidità.

Previsto un contributo in conto interessi fino a 70.000 euro

L’innalzamento dei tassi da parte della BCE serve a contrastare l’inflazione, ma ha effetti negativi sulla spesa dei consumatori e gli investimenti delle imprese.

Il Consiglio direttivo della BCE ha deciso nell’ultima riunione di settembre di aumentare ulteriormente i tassi di riferimento di 75 punti base (cioè di tre quarti di un punto percentuale). La motivazione alla base di questa decisione è l’aumento dell’inflazione che, come sappiamo, ad agosto nell’area dell’euro ha toccato il 9,1 per cento nel mese di agosto, il livello più alto raggiunto da quando esiste l’euro.

La BCE ha deciso di alzare i tassi di interesse in misura così significativa anche perché prevede che l’inflazione resti alta nei prossimi anni (in media 5,5 per cento nel 2023 e 2,3 per cento nel 2024).

La mossa della BCE non è isolata, dato che l’aumento dell’inflazione è un fenomeno globale. Sono molte le banche centrali che stanno aumentando i tassi di interesse per contrastare la crescita dei prezzi.

Ma vediamo nel dettaglio quali tassi di interesse ha aumentato la BCE. Il tasso di interesse sui depositi delle banche presso le banche centrali dell’Eurosistema è passato da 0 a 0,75 per cento, un livello più basso che in altri paesi ma ben lontano dai valori a cui ci siamo abituati negli ultimi anni (dal giugno del 2014 al luglio scorso il tasso sui depositi della BCE è stato negativo). Si tratta di un tasso importante perché è quello che attualmente influenza i tassi ai quali consumatori e imprese possono ottenere prestiti dalle banche. Gli altri due tassi di riferimento, quello sulle operazioni di rifinanziamento principali e quello sulle operazioni di rifinanziamento marginale, cioè sui prestiti della banca centrale alle banche, sono adesso pari all’1,25 per cento e all’1,50 per cento.

È probabile che l’incremento dei tassi di interesse continui fino a quando le previsioni sull’inflazione non tornino in linea con l’obiettivo del 2%. Non si tratta di una decisione facile, anche perché gli aumenti dei tassi di interesse hanno effetti negativi sulla spesa dei consumatori e gli investimenti delle imprese. I nuovi aumenti dei tassi, quindi, tenderebbero a frenare una crescita economica nell’area dell’euro che è già fragile.

In un contesto del genere, acquista ancora maggiore appeal uno strumento come Credito Adesso Evolution, misura promossa da Regione Lombardia e gestita da Finlombarda, e finalizzata a erogare finanziamenti chirografari con contributi in conto interessi che vanno a ridurre il costo bancario dell’operazione.

Essa si rivolge a PMI e grandi imprese con un organico inferiore a 3.000 dipendenti come gruppo aziendale (mid-cap), operative in Lombardia da almeno 24 mesi e con codice ISTAT primario – ATECO 2007 appartenente ai settori: manifatturiero, costruzioni, servizi alle imprese, commercio all’ingrosso, commercio al dettaglio, turismo, ristorazione e servizi di assistenza sociale. L’impresa deve inoltre aver conseguito ricavi tipici pari almeno a 120.000 euro, come media negli ultimi due esercizi. Possono partecipare anche i liberi professionisti (anche in forma associata) attivi da almeno 24 mesi e con una media di ricavi tipici non inferiore a 72.000 euro.

Le imprese e i professionisti possono ottenere finanziamenti erogati dagli istituti di credito convenzionati con Finlombarda per sostenere le necessità di liquidità legata all’attività produttiva e commerciale.

Il singolo finanziamento richiesto non può superare il 25% della media dei ricavi tipici (i ricavi delle vendite e delle prestazioni) risultanti dagli ultimi due esercizi contabilmente chiusi alla data di presentazione della domanda di partecipazione, e può avere un ammontare massimo di 800.000 euro per le PMI, di 1.500.000 euro per le mid-cap e di 200.000 euro per liberi professionisti e studi associati.

Il finanziamento (di durata 24-72 mesi) produrrà interessi al tasso Euribor a 6 mesi oltre a un margine che varierà in funzione della classe di rischio assegnata al soggetto richiedente.

E’ inoltre previsto un contributo in conto interessi pari al 3% in termini di minore onerosità del finanziamento, in misura tale da non superare il tasso definito per il finanziamento sottostante e in ogni caso pari a un valore massimo di 70.000 euro.

SA FINANCE è a disposizione per studi di fattibilità gratuiti (anche di merito creditizio) per valutare la possibilità di accedere allo strumento agevolato.

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