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Transizione 5.0, gli investimenti dovranno garantire il risparmio energetico

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy sta elaborando le norme per l’utilizzo dei crediti d’imposta finanziati con oltre 6,3 miliardi provenienti dai fondi RepowerEu.

Il nuovo Piano Industria 5.0, ufficialmente denominato Transizione 5.0, si propone di fissare obiettivi chiari attraverso un duplice livello di certificazione. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) sta elaborando le norme per l’utilizzo dei crediti d’imposta finanziati con oltre 6,3 miliardi provenienti dai fondi RepowerEu, parte integrante del nuovo Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) concordato tra il governo italiano e la Commissione Europea. Si prevede che un decreto legge, da emanare entro il primo trimestre del 2024, rispetterà gli accordi stabiliti con Bruxelles.

Gli investimenti agevolabili riguarderanno i beni legati alle tecnologie 4.0, definite dal precedente piano, e dovranno garantire specifici risparmi energetici, pari almeno al 3% dei consumi di energia finale o al 5% rispetto ai consumi precedenti nei processi indicati come obiettivo. Le spese effettuate nel 2024 e nel 2025 per beni digitali materiali 4.0, beni immateriali 4.0 (software avanzati) e, come novità, anche i beni per l’autoproduzione e l’autoconsumo da fonti rinnovabili saranno agevolabili con aliquote ancora in definizione. Per le attività formative, si sta considerando l’introduzione di un tetto, probabilmente al 5% dell’investimento totale agevolato. La validità degli investimenti effettuati entro la metà del 2026 sarà confermata a condizione che sia stato pagato un acconto del 20% entro il 2025.

Sono stati definiti obiettivi di risparmio energetico da raggiungere tra il 2024 e il 2026, quantificati in 0,4 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio. Questo segna una svolta nei criteri di concessione degli incentivi, integrando la digitalizzazione con risultati concreti per la transizione energetica. Il meccanismo prevede tre livelli crescenti di risparmio energetico e una certificazione più rigorosa rispetto al precedente Transizione 4.0. I progetti dovranno essere certificati da un valutatore indipendente sia ex ante che ex post per garantire il rispetto dei criteri di ammissibilità e l’effettiva realizzazione degli investimenti. Una quota dell’1% del budget sarà destinata allo sviluppo di una piattaforma online per la gestione delle certificazioni e le attività di monitoraggio.

Nel contesto del Piano 5.0, con fondi RepowerEu per un totale di 320 milioni, è stata introdotta una misura specifica per incentivare l’autoconsumo di energia rinnovabile da parte di micro e PMI, attraverso contributi a fondo perduto, gestiti da Invitalia. La Commissione ha richiesto verifiche accurate, incluso l’obbligo di audit ex post, sulla gestione di questo incentivo che dovrebbe attivare circa 600 milioni di investimenti privati.

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