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Start up innovative, battuta d’arresto

Anche le PMI innovative, nonostante continuino a registrare un trend positivo, hanno subito una riduzione del ritmo di crescita.

La vivace crescita delle start-up innovative sembra aver subito un arresto, generando incertezze sul futuro dell’ecosistema dell’innovazione in Italia. Secondo la “Relazione annuale al Parlamento sullo stato di attuazione delle policy in favore delle start-up e PMI innovative” del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, nel 2023 si è registrata una diminuzione del 3,6% delle start-up regolarmente iscritte alla sezione speciale del Registro delle imprese. Questo segna il primo declino dopo cinque anni di crescita costante, evidenziando una decelerazione significativa rispetto agli anni precedenti.

Il dato sulle start-up viene ulteriormente contestualizzato analizzando gli incentivi fiscali e il panorama delle PMI innovative. Sebbene le detrazioni fiscali abbiano mostrato un aumento del 24% rispetto all’anno precedente, il tasso di crescita è notevolmente inferiore al +51% registrato nel 2022. Anche le PMI innovative, nonostante continui a registrare una crescita positiva, hanno subito una riduzione del ritmo di crescita, passando dal +22% e +31% dei due anni precedenti al +12,3% nel 2022.

Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha sottolineato l’impegno del governo nel sostenere un ambiente imprenditoriale favorevole all’innovazione. Tuttavia, sono necessari aggiornamenti nel settore delle start-up. Sul fronte finanziario, il governo ha destinato 300 milioni dal Fondo nazionale per l’innovazione al Fondo nazionale per il Made in Italy. Parallelamente, si sta studiando la creazione di un Fondo specifico di venture capital per le start-up attive nell’intelligenza artificiale, con una dotazione pubblica di 200 milioni. Dal punto di vista regolamentare, si prevede una revisione dello Start-up Act del 2012 in merito ai requisiti di accesso alla normativa speciale all’interno della nuova legge per la concorrenza.

La relazione al Parlamento evidenzia che solo lo 0,9% delle start-up soddisfa tutti e tre i requisiti di innovatività previsti dalla normativa, indicando la necessità di ulteriori interventi per stimolare l’ambiente imprenditoriale e favorire la crescita delle start-up innovative.

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