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Credito d’imposta beni 4.0 e cumulo con altre agevolazioni: molte le opportunità, ma serve una guida esperta

Saper sfruttare a vantaggio delle aziende le opportunità di cumulo è la chiave di volta, ma occorre saper leggere tra le pieghe della normativa.

Il credito d’imposta 4.0 consente di ottenere, a fronte di investimenti che possiedano le caratteristiche tecnologiche di cui agli allegati A e B della Legge 232 del 2016 (caratteristiche 4.0), un beneficio fiscale fino al 50% della spesa sostenuta.
Questa agevolazione è utilizzabile esclusivamente in compensazione in tre quote annuali di pari importo, a decorrere dall’anno di avvenuta interconnessione dei beni, e non concorre alla formazione del reddito e della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive.
La Legge di bilancio 2022 ha prorogato la misura agevolativa per investimenti sostenuti fino a giugno 2026.

Il vantaggio principale di questa agevolazione, oltre al fatto che si tratta di una misura “automatica”, ovvero non soggetta a valutazione ma derivante dal corretto inserimento delle spese in bilancio, consiste nella possibilità di cumularla con altre agevolazioni, il che nella maggior parte dei casi avviene applicando il credito d’imposta alla parte residuale non coperta dall’altro contributo con il quale si intende effettuare il cumulo.

Ma le opportunità non finiscono qui: esistono bandi, come il Voucher Digitale I4.0 di Unioncamere Lombardia, che danno la possibilità di finanziare con contributi a fondo perduto le spese di consulenza volte a implementare progetti di investimento 4.0.

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