Cosa finanzia l’agevolazione Transizione 5.0?
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ApprofondisciIl credito d’imposta per l’acquisto di beni 4.0 consente di ottenere, a fronte di investimenti in beni materiali che possiedano le caratteristiche tecnologiche di cui all’allegato A della Legge 232 del 2016 (caratteristiche 4.0), un beneficio fiscale fino al 40% della spesa sostenuta.
Questa agevolazione è utilizzabile esclusivamente in compensazione in almeno tre quote annuali di pari importo, a decorrere dall’anno di avvenuta interconnessione dei beni, e non concorre alla formazione del reddito e della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive.
La Legge di bilancio 2022 ha prorogato la misura agevolativa per investimenti sostenuti fino a giugno 2026.
Il vantaggio principale di questa agevolazione, oltre al fatto che si tratta di una misura “automatica”, ossia non soggetta a valutazione ex ante ma derivante dal corretto inserimento delle spese in bilancio, consiste nella possibilità di cumularla con altre agevolazioni, il che nella maggior parte dei casi avviene applicando il credito d’imposta alla parte residuale dell’investimento (quella non coperta dall’altro contributo con il quale si intende effettuare il cumulo).
Questa è proprio la fattispecie che si verifica allorché si intenda sfruttare la cumulabilità del credito d’imposta beni 4.0 con il Bando Isi Inail. Quest’ultimo finanzia con un contributo a fondo perduto fino al 65% e fino a 130.000 euro gli investimenti migliorativi dei livelli di salute e sicurezza degli ambienti di lavoro.
Se il bene che intendiamo acquistare possiede anche le caratteristiche prescritte da Industria 4.0, è sicuramente il caso di sfruttare la cumulabilità dei due incentivi per ottenere un vantaggio economico maggiore.
Facciamo un esempio pratico: una macchina movimento terra del valore di 200.000 euro, finanziabile con il Bando Isi Inail nella misura in cui le lavorazioni che è in grado di eseguire consentono un livello di sicurezza dell’operatore superiore allo stato dell’arte, possiede altresì caratteristiche che la rendono riconducibile a Industria 4.0.
Il contributo ottenibile grazie al Bando Inail (salvo buon fine del click day e delle fasi successive del bando) ammonta a 130.000 euro. Se il bene verrà consegnato nel corso del 2023 (senza anticipi versati nel 2022), sulla parte residua non coperta dal contributo, ossia 70.000 euro, potremo applicare un credito d’imposta del 20%.
Il nostro vantaggio totale dunque sarà dato dal contributo a fondo perduto (130.000 euro) sommato al credito d’imposta (14.000 euro), ai quali va anche aggiunto il vantaggio derivante dalla non imponibilità del credito d’imposta alla quale abbiamo accennato in precedenza.
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