Servizio gestito da Agevola SRL Società Benefit

PNRR, 113 obiettivi per 28,7 miliardi di euro

Un nuovo decreto Pnrr è in procinto di essere varato, con una stima di 21 miliardi di euro, pari al valore della revisione del Piano.

Nel 2024 sono stati delineati centotredici nuovi obiettivi da raggiungere, mirando a un introito di 28,7 miliardi di euro. Un ulteriore decreto Pnrr è in procinto di essere varato, con un’imponente stima di 21 miliardi di euro, pari al valore della revisione del Piano, oggetto di negoziati con la Commissione Ue.

La recente assemblea della cabina di regia sul Piano nazionale di ripresa e resilienza ha rappresentato un’opportunità per comunicare ai ministri, ai sindaci e ai governatori le prossime fasi operative riguardanti la sesta e la settima tranche di finanziamenti.

Tuttavia, si attende innanzitutto il completamento delle verifiche comunitarie sui 52 obiettivi del secondo semestre 2023, indispensabili per sbloccare il pagamento della quinta tranche di fondi europei, ammontante a 10,6 miliardi di euro, cui si aggiungeranno 551 milioni provenienti dal prefinanziamento di RepowerEu.

La premier Giorgia Meloni ha sottolineato l’importanza della situazione: “Si apre un nuovo anno di intenso lavoro del Governo per realizzare concretamente il Pnrr”. Sarà un anno di strenuo impegno, con la cabina di regia al centro dell’azione governativa per stimolare ulteriormente la crescita economica strutturale dell’Italia.

Per accelerare l’attuazione degli investimenti, è previsto che alla fine di gennaio o all’inizio di febbraio venga presentato al Consiglio dei ministri il nuovo decreto legge Pnrr, del quale tuttavia non sono stati forniti dettagli durante l’assemblea della cabina di regia. Il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, ha espresso la speranza di ricevere informazioni concrete sul coinvolgimento dei Comuni nella rimodulazione del Piano, così come sui contenuti del decreto che stabilirà le nuove fonti di finanziamento e le modalità di utilizzo.

La complessità della formulazione del provvedimento, del valore di 21 miliardi di euro, è il motivo della riservatezza del Governo. Di questi, 11,5 miliardi derivano da misure preesistenti “tagliate” per ritardi o considerate inammissibili, mentre altri 9 miliardi sono economie generate all’interno di progetti ancora in corso. Dalla riallocazione di questi fondi derivano 12 miliardi per le imprese, 5 miliardi per infrastrutture come reti e treni ecologici, nonché per l’edilizia scolastica, e 4 miliardi per politiche giovanili e del lavoro.

Il decreto dovrà dettagliare i finanziamenti necessari per accompagnare le nuove misure del Piano, compensati dalle modifiche al cronoprogramma. Inoltre, come promesso dal ministro Fitto, il provvedimento garantirà le coperture finanziarie per i progetti esclusi dal Pnrr, a partire dai 10 miliardi originariamente destinati ai Comuni per piccole e medie opere e progetti di riqualificazione delle periferie, che saranno riassegnati. Questi includono interventi per i quali non sono stati ancora assegnati lavori entro il 30 settembre scorso. La rigenerazione urbana e le piccole opere saranno finanziate tramite fonti di finanziamento interne.

Il decreto includerà anche un pacchetto di semplificazioni, derivato da proposte ministeriali, associazioni di imprese e amministrazioni locali. I sindaci hanno ribadito la necessità di semplificazioni anche per i progetti esclusi, e hanno richiesto un aumento dal 10% al 30% dell’anticipo dei pagamenti per evitare problemi con le imprese.

Vuoi maggiori informazioni?

Compila il modulo sottostante, un nostro esperto ti contatterà entro 24h

    Leggi le ultime news