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Certificazione del credito d’imposta ricerca e sviluppo: in attesa dei decreti attuativi

In attesa di ulteriori sviluppi da parte del MIMiT, riassumiamo di seguito il funzionamento dell’Albo dei certificatori basandoci sulle normative attualmente in vigore.

Entro il 17 febbraio 2024, secondo quanto previsto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 15 settembre 2023, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 4 novembre 2023, sono attesi due decreti direttoriali del Ministero dell’Innovazione Tecnologica, dell’Economia e delle Infrastrutture (MIMIT) per rendere operativa la certificazione dei crediti d’imposta per ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica e design.

È altresì necessario definire le linee guida per garantire l’applicazione corretta e coerente del credito d’imposta nel tempo e per stabilire schemi di certificazione adatti alle varie tipologie di investimenti, attività e settori economici.

Il Ministro Urso ha anticipato l’emissione del decreto sottolineando che l’istituzione dell’Albo dei certificatori per conto delle imprese garantirà la certezza che le stesse abbiano diritto al credito d’imposta per ricerca e sviluppo.

Inoltre, come misura transitoria in vista dell’istituzione dell’Albo, è stata prorogata la possibilità di rimandare il riversamento dei crediti d’imposta precedenti fino al 30 giugno 2024, dando alle imprese la possibilità di decidere se restituire o meno le agevolazioni usufruite, senza subire sanzioni o interessi.

Con il decreto è stato istituito l’Albo dei certificatori abilitati al rilascio delle certificazioni. Tale Albo è custodito presso la Direzione generale per la politica industriale, l’innovazione e le PMI del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Entro novanta giorni dall’entrata in vigore del decreto, questa direzione dovrà stabilire le modalità e i termini per la presentazione delle domande di iscrizione all’Albo, nonché le regole e le procedure per la verifica delle domande, la formazione, l’aggiornamento e la gestione dello stesso.

Secondo il decreto, la richiesta di certificazione può essere avanzata dai soggetti che hanno già effettuato o intendono effettuare investimenti in attività idonee per ottenere crediti d’imposta, a condizione che non siano state già riscontrate violazioni relative all’uso di tali crediti tramite processi verbali o atti impositivi.

Le imprese interessate devono presentare la richiesta al Ministero delle Imprese e del Made in Italy utilizzando un modello apposito e seguendo le modalità informatiche stabilite nel decreto direttoriale di cui all’articolo 2, comma 2. In questa richiesta, devono indicare il certificatore incaricato e la dichiarazione di accettazione dell’incarico da parte di quest’ultimo.

La certificazione viene rilasciata dal soggetto iscritto all’Albo conformemente ai criteri e alle regole definite nel decreto del Ministro dello Sviluppo Economico del 26 maggio 2020 e in coerenza con le linee guida.

Inoltre, la certificazione deve contenere:

  1. Informazioni sulle capacità organizzative e sulle competenze tecniche dell’impresa richiedente o dei soggetti esterni coinvolti nella ricerca, per garantire la loro idoneità rispetto all’attività effettuata o programmata;
  2. Descrizione dei progetti realizzati o in corso di realizzazione e delle relative fasi, oppure, nel caso di investimenti non ancora effettuati, descrizione dei progetti da avviare;
  3. Motivazioni tecniche che giustificano l’ammissibilità al credito d’imposta o il riconoscimento della maggiorazione di aliquota;
  4. Dichiarazione di non conflitto di interessi da parte del certificatore, nonché dei tecnici ed esperti valutatori coinvolti, e di non avere rapporti diretti o indiretti di partecipazione nell’impresa certificata o altri interessi economici legati agli investimenti oggetto di certificazione;
  5. Ulteriori informazioni ritenute utili dal certificatore per una rappresentazione completa della situazione agevolativa, in vista delle attività di vigilanza ministeriale e dei controlli dell’Agenzia delle Entrate sulla corretta applicazione del credito d’imposta.

Chiunque può presentare domanda di iscrizione all’Albo dei certificatori, a patto che soddisfi determinati requisiti. Le persone fisiche devono possedere un titolo di laurea idoneo, non avere subito condanne per determinati reati e aver svolto attività documentabili relative a progetti di ricerca, sviluppo e innovazione. Le imprese che offrono servizi di consulenza in questi settori possono altresì richiedere l’iscrizione, purché soddisfino determinati requisiti e non si trovino in situazioni giuridiche particolari.

Anche alcuni enti, come i centri di trasferimento tecnologico, i centri di competenza ad alta specializzazione, i poli europei dell’innovazione digitale e le istituzioni accademiche, possono richiedere l’iscrizione all’Albo, sempre che rispettino i requisiti stabiliti.

È obbligo dei certificatori comunicare eventuali variazioni alle dichiarazioni presentate al momento dell’iscrizione e la mancata osservanza di tali obblighi può comportare la cancellazione dall’Albo. La Direzione generale competente effettua controlli sui soggetti iscritti per verificare il mantenimento dei requisiti.

Per l’entrata in vigore del nuovo sistema sono necessari vari passaggi, tra cui il visto della Corte dei Conti, la pubblicazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri sulla Gazzetta Ufficiale e l’emissione di un successivo decreto direttoriale che stabilisca le modalità di iscrizione all’Albo e le Linee guida per l’applicazione del credito d’imposta. Al momento non ci sono notizie certe riguardo a tali passaggi e la scadenza per la pubblicazione dei decreti attuativi è il 17 febbraio.

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