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Sud, quali opportunità in attesa degli incentivi Zes unica

In previsione dell’attuazione completa della Zona Economica Speciale (ZES) unica nel Mezzogiorno, le imprese locali hanno potuto beneficiare di una serie di misure di sostegno mirate a favorire l’avvio e lo sviluppo delle attività imprenditoriali.

Tra queste, un ruolo di primo piano è stato sicuramente giocato dal bonus introdotto dall’articolo 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208, incluso nelle aree ZES di concezione precedente, che ha notevolmente incentivato gli investimenti. I punti salienti di questo incentivo possono essere riassunti nei seguenti termini:

  1. Facilità di accesso: l’ottenimento del bonus richiedeva semplicemente la presentazione di una richiesta telematica, agevolmente accessibile, alla quale l’Agenzia delle Entrate rispondeva con un provvedimento di concessione dopo alcuni controlli di base. La procedura era caratterizzata da tempi rapidi, talvolta completandosi in soli 30 giorni.
  2. Immediata fruibilità: l’incentivo veniva erogato sotto forma di credito d’imposta, compensabile con qualsiasi tributo o contributo pagabile attraverso il modello di pagamento F24. Di conseguenza, le imprese potevano utilizzare l’incentivo già dal giorno successivo alla concessione, riducendo così i flussi finanziari in uscita, ad esempio per il pagamento dell’IVA, dei contributi previdenziali e delle ritenute relative al personale.
  3. Ampia portata: l’incentivo era disponibile per tutte le imprese del Mezzogiorno e copriva una vasta gamma di settori, ad eccezione di alcuni specifici settori industriali e finanziari.
  4. Valore dell’incentivo: la legge garantiva un incentivo significativo in proporzione alla spesa sostenuta, con un tasso del 45% per le piccole imprese, del 35% per le medie imprese e del 25% per le grandi imprese. Tuttavia, un possibile ostacolo riscontrato era rappresentato dall’approccio dei funzionari dell’Agenzia delle Entrate nei controlli, che a volte risultava rigido e formalista, compromettendo in alcuni casi i benefici dell’incentivo.

Un altro importante motore di crescita per il territorio, soprattutto per le imprese start-up, è stato il programma “Resto al Sud”, gestito da Invitalia. Questo incentivo, previsto dal Decreto Legge 91/17 e convertito nella Legge 123/2017, offre opportunità ai soggetti tra i 18 e i 55 anni residenti o che trasferiscono la residenza in determinate regioni del Mezzogiorno. Le caratteristiche principali del programma includono:

  • Finanziamento al 100% delle spese sostenute, fino a un massimo di 50.000 euro per richiedente (fino a un massimo di quattro per impresa individuale).
  • Finanziamento fino a 60.000 euro per le imprese individuali.
  • Contributo a fondo perduto per le spese ordinarie, fino a 15.000 euro per le imprese individuali e 40.000 euro per le società.
  • Le agevolazioni sono fornite con un mix del 50% di contributo a fondo perduto e del 50% di finanziamento bancario, garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI, con interessi interamente coperti da Invitalia.

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